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~ Capitolo 42

>> giovedì 1 dicembre 2011

Camera Blindata 4020

Era giunto il grande giorno, i mangiamorte senza dubbio avrebbero cercato di prelevare la pergamena che celava la mappa del luogo dove la Fonte della Vita Eterna si trovava.
Da sempre questo luogo magico era stato ricercato da maghi e da uomini, che sprecarono intere vite nel ricercarla. L’umanità da quando esisteva, magica o no, aveva sempre ricercato un modo per sconfiggere la morte.
Molti ritenevano che la Fonte di Vita Eterna non esistesse, che fosse uno specchio per le allodole, ma se Albus Silente confermava la leggenda, non vi erano piu dubbi per nessuno dell Ordine della Fenice.
La mappa si trovava alla Gringott, in una camera blindata di massima sicurezza, sorvegliata da quattro draghi, e si trovava nelle profondità della banca magica.
Sarebbero dovuti scendere sottoterra per chilometri, con i carrellini guidati dai folletti, come fossero lavoratori da miniera.
Tonks non amava molto questa prospettiva, e non aveva neanche una gran simpatia per i folletti della Gringott, alla loro gentilezza preferiva uno starnuto di un troll, il chè era tutto dire.
Ormai avevano stabilito come muoversi una volta arrivati nelle viscere dalla banca.
La discesa non fu del tutto piacevole, Tonks prese a metà strada uno strano colorito. Andavano cosi veloci verso la camera blindata, che Dora non potè neanche sentire Hermione, che continuamente le chiedeva se si sentiva bene.
Il carrello finalmente si bloccò davanti a una porta , i draghi sembravano dormire come degli splendidi cuccioli.
-Camera blindata 4020- gracchio il folletto con voce nasale, scendendo dal suo carrello con una lampada ad olio in mano. Tonks era balzata fuori gia da un po, ed era china in un angolo vicino alle rotaie a vomitare.
-Tutto bene Dora?- domandò Hermione
-Si.. si..- rispose la ragazza.
-So che non ami questo genere di viaggi, ma non avevi mai vomitato prima d’ora- continuo la grifondoro.
-Ce sempre una prima volta.. – taglio corto l’amica prendendo posto accanto agli altri che scesi dai carrelli, ora guardavano quella porta in lontananza.
Non c’era traccia dei mangiamorte per ora, quindi per il momento avrebbero dovuto solo aiutare i Draghi a sorvegliare quella preziosa pergamena.
-Io qui vi lascio dunque..- disse alle loro spalle il piccolo folletto.
-Come prego?- domandò Sirius Black – non erano questi i piani..-
-Io faccio solo quello che mi è ordinato, signore..- con falsa cortesia il bruttissimo folletto stava gia risalendo su uno di carrelli di ferro. Un ghigno malefico sulla faccia della creatura magica, fece sentire Tonks a disagio.
Il folletto era andato, inutile continuare a imprecare, come Black stava facendo. Dora si guardò intorno, non c’erano altre celle, rocce come una caverna ovunque, c’era un corso d’ acqua li vicino, perche oltre allo sgocciolare continuo che sentivano, era chiaro, che ci fosse una corrente d’acqua.
Faceva freddo, in fondo erano sotto terra. La porta era molto piu grande dell classiche usate per le celle blindate, Harry ricordava bene, che neppure quella che nascondeva la pietra filosofale era cosi particolare.
L’Ordine della Fenice era solo. Oltre le rotaie c’era lo strapiombo, ma la curiosità della metemorfomagus fu catturata da una luce in lontananza.
Coraggiosamente balzò da una pietra all’ altra sistemate pericolosamente in mezzo al nulla.
-Dora dove vai? Torna qui è pericoloso- la rimproverò Lupin, a volte le sembrava una ragazzina alla quale bisognava fare da balia.
A Tonks sebrò proprio che quella luce, facesse arrivare a un’ apertura, una seconda strada, una via d’uscita.
Ma non vi fu il tempo, mentre stava per andare avanti nella sua scoperta, un rumore sordo, rimbombò facendo tremare le pareti e la terra.
I draghi si svegliarono ruggendo furiosi tirando le catene che li imprigionavano alla massiccia roccia.
Un po di ghiaia venne giù dal soffitto, dovuta al tremore.
Tutti gli auror come in una danza sincronizzati si voltarono verso il vuoto, con le bacchette alzate.
Tonks rimase là dove si trovava, pronta anche lei.
-Che cosa sarà stato?- gridò , mentre i frastuono dei Draghi faceva ancora tremare la terra sotto i piedi.
-Non ne ho idea, miseriaccia- rispose Ron. Questo fece sorridere Dora, Ron era molto divertente quando aveva paura, fin da piccolo e Tonks anche se distante immaginò il suo volto.
Ma la giovane Auror fu distratta ancora, quattro incantesimi partirono dal nulla e liberarono i Draghi dalle loro catene.
L’Ordine era a bocca aperta, sapevano bene cosa stava succedendo ora, ma non c’era tempo di dire nulla, i Draghi della Griongott volavano sulle loro teste, sputando fuoco su di loro.
Tonks si nascose dietro una parte in rilievo, non era distante dalla porta.
Per fortuna dell Ordine, i draghi sembravano bramare piu la libertà che una cena fatta da una decina di uomini, cosi, dopo aver gettato ancora fiamme sulla cupola protettiva. Incantata, che tutti insieme avevano creato per proteggersi, i draghi volarono via, nel buio.
Quel posto doveva essere enorme. Mentre gli auror si rialzavano, i mangiamorte si materializzarono proprio davanti alla porta.
Sembravano fantasmi neri, mascherati e immobili davanti alla Ordine della Fenice. Tonks invece ne vedeva le schiene e i profili .
-Come hanno fatto ad arrivare qui?- domandò Harry agli altri.
*Lui è qui?* si domandava Dora, aveva cosi voglia di veder Crouch, ma non li, non in un altra battaglia.
Ancora una volta i suoi pensieri furono interrotti, una voce metallica parti dai mangiamorte.
-Credo che abbiate dimenticato un piccole dettaglio, soldatini..- e nel dire questa farse Lucius Malfoy, tirò davanti a se come se fino ad allora fosse nascosto sotto il suo mantello, il brutto folletto che gli aveva accompagnati.
L’esserino ghignava, aveva tradito Silente, e i suoi simili, chissa cosa Voldemort gli aveva promesso.
-Ignobile schifoso mostriciattolo- disse Sirius dalla rabbia, anche a lui i folletti non erano mai piaciuti.
Il folletto continuava a guardarli con cattiveria e superiorità , ma all improvviso Lucius estrasse la bacchetta alle spalle di questo.
-avada kadavra- colpì l’essere magico, uccidendolo all istante.
Hermione trasalì inorridita, con le mani sulla bocca, lei odiava questo tipo di ingiustizie, ma fu l’unica a restare allibita, gli altri impugnarono solo con piu decisione le bacchette.
Un altro mangiamorte raggiunse il corpo senza vita del folletto, e dalle sue tasche estrasse le chiavi della porta.
L’intero Ordine avrebbe gridato il proprio disappunto, ma di certo non li avrebbero fermati. Fecero un passo verso i mangiamorte, ma anche questi estrassero le bacchette.
Chi aveva le chiavi si diresse verso la porta, protetto dalla muraglia di servi di Voldemort.
Infilò le chiavi nella toppa, ma Tonks che era li poco distante lasciò un incantesimo:
-difendo!-
L’incantesimo colpi il mangiamorte sulla mano, facendogli mollare la presa dalle chiavi. Il graffio che l’auror aveva causato bruciava, ma per il mangiamorte fu inevitabile voltarsi, istintivamente tirò giu la maschera. Era Barty.
onks rimase a bocca aperta, come quasi a dimenticarsi che alla sua destra almeno venti mangiamorte si stavano girando. Crouch la guardò con la solita aria che sembrava dire
*perche sei qui amore mio..*
Tonks avesse potuto avrebbe detto la stessa cosa. I loro sguardi tristi e disperati furono interrotti dalle grida di Bellatrix Lestrange, la donna si era girata, aveva preso la propria maschera e l’aveva gettata a terra con foga.
-Tu lurida mezzosangue!-
Lupin guardò Black, dovevano attaccare ora, o Tonks era spacciata.
Dora aveva la bacchetta alzata verso sua zia, che si avvicinava a lei con il solito sguardo da pazza. Barty, si mosse quasi in modo impercettibile affiancando la sua Dora. Tonks getto uno sguardo a Crouch di sfuggita
*che stai facendo..* pensava con il fiato che in fretta si fece corto.
-Crouch! Apri quella dannata porta!- tuonò Lucius,aveva notato che Barty guidato dal sentimento che provava per l’auror, si era dimenticato completamente del suo compito, e se non voleva essere sotterrato con la sua amata, era ora che si muovesse.
Barty si girò nuovamente verso la porta, con la mano che sanguinava, la Lestrange era vicina, e stava giocando al gatto e al topo con la nipote, voleva piegare Tonks, e poi ucciderla.
Il mangiamorte mentre girava la chiave nella serratura, non poteva fare a meno che guardare Dora di sfuggita, la bacchetta era pronta sotto il suo mantello, non gli importava di nulla, L’avrebbe difesa.
L’Ordine della Fenice attaccò al monto piu giusto, proprio quando Bellatrix stava per lanciare il suo primo incantesimo, altri tre compagni della auror la raggiunsero aiutandola contro la serva di Voldemort.
Un'altra battaglia aveva inizio

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Ringrazio la Dimora Oscura, che in un certo senso ha permesso a Sweet Sacrifice di nascere. Ringrazio Dario e Jo che mi hanno motivata a continuare a scrivere nonostante le delusioni e i commenti poco carini.
Ringrazio, tutti quelli che hanno seguito Sweet capitolo per capitolo sul forum lasciando sempre commenti carini. E ringrazio chiunque la leggerà qui lasciandomi il suo giudizio.
E in ultimo ringrazio J.K.Rowling per aver inventato Harry Potter e questi personaggi, se non fosse per lei Sweet Sacrifice non esiterebbe.
E ancora ringrazio Amylee e gli Evanescence per la colonna sonora della Fan Fiction


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