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~ Capitolo 26

>> giovedì 1 dicembre 2011


Ventiseiesima lettera : Bambini perduti


Cosi Bellatrix mi condannò. Non potevo sottrarmi, mi ero offerto di aiutarla, e l’ammirazione che provo ancora oggi per quella donna, mi impediva qualsiasi rinuncia.
Pensai a lungo, ero davvero pronto a mandare Tonks tra le braccia della Lestrange e cosi essere responsabile dalla sua morte?
Ricordai Azkaban e Dora che piangeva dandomi il suo addio. Era passato cosi tanto tempo, che solo una piccola voce nel fondo dello stomaco, mi faceva sentire quel ragazzo nella sua cella.
Dovevo eseguire gli ordini, in fondo non me ne fregava piu niente, non ero in grado di amare nessuno, neanche me stesso,avevo ucciso persino mio padre, non sarebbe stato un problema.
..pensavo…
Barty Crouch Jr.



Crouch pensò a un piano, ma non ne aveva, prender l’ Auror da sola era impossibile, non si sarebbe mai mossa da sola.
Non perche non aveva coraggio, era sicuro che Tonks avesse solo aumentato la sua forza interiore in quegli anni. M perche Gli auror erano piccole inutili pecore che si muovevano in branco.
Quello che si sentiva alla cripta è che era una bellissima rompi palle.Fastidiosa come la Rogna, ma bellissima..
Molti dei suoi compagnia avrebbero voluto sottometterla,chi in un modo chi in un altro.
Era un po come stare a Hogwarts, ma Barty era cosi lontano da quei tempi che quasi non ricordava, le battute non lo colpivano, non disse neanche che infondo lui poteva effettivamente dire di averla avuta al contrario di loro.
Non voleva aiuto da nessuno, Bellatrix non gli aveva dato una scadenza ma fare aspettare la prediletta di Voldemort voleva solo dire rogne.
Si maledì, per essersi cacciato in quella situazione quasi da solo, la mangiamorte era pericolosa e lui lo sapeva, cosi ora era solo una vittima, il soldatino di Bellatrix.
Mentre camminava nei tetri corridoi della Residenza, un gruppo di mangiamorte tirati a punto per una missione, uscì da una sala.
-Crouch muoviti vieni con noi . – la voce metallica, da sotto la maschera di Lucius Malfoy stupì Barty. Perlomeno si sarebbe distratto per un po dai suoi pensieri, di qualsiasi cosa si trattasse.
Doveva esser qualcosa di molto grosso e importante, erano cosi tanti, che sotto i cappucci e le maschere Barty non sapeva neanche dire chi fossero.
Bellatrix era presente, come non riconoscerla. Se pur mascherata si muoveva come una regina.
Posti in formazione si smaterializzarono , il marchio nero prese bruciare.

*Hogsmeade

Il ritrovo era la piazza di Hogsmeade, coperta di foglie secche che cadevano dagli alberi, nell inverno inoltrato.
Il paino era rapire due bambini, figli di due importanti membri del Ministero.
I ragazzi si trovavano in gita scolastica, era il solito vecchio weekend che dava la libera uscita da Hogwarts.
La squadra di mangiamorte cominciò a lanciare incantesimi.
La gente scappava a rinchiudersi nei negozi gridando. I negozianti si chiudevano a chiave all interno, pregando.
Lucius diede l’ordine di fermarsi, si guardarono tutti attorno, poi comparve anche Grayback orami diventava un lupomannaro ogni volta che voleva, la luna non controllava piu questa fase, Fenrir ne era il solo responsabile.
Con il fiato corto, si fece largo sbavando tra i mangiamorte, tra le zampe, strette tra glia artigli teneva due piccoli maglioncioni.
Grayback come un vero cane rabbioso,si muoveva a scatti prima a destra poi a sinistra come una bestia in gabbia, persino la sua stazza era aumentata oltre alla aggressività negli ultimi anni.
Fen si accorse di una piccola strega nascosta dietro dei barili, davanti a una locanda, annaspò.
Si fece largo a grandi e pesanti passi verso di lei, scaraventò via i barili con una zampata, la issò da terra con un solo braccio.
La donna urlò di terrore, ma le sue grida furono presto soffocate dal morso del lupomannaro, che affondò le sue zanne nelle carni della donna.
-Fen.. se ora hai finito noi vorremmo procedere ..- disse Lucius con tono di disappunto.
Grayback fece ricadere la donna senza vita a terra e torno sui suoi passi, gocciolando sangue dalle fauci.
Era spaventoso, sembrava piu un animale che una persona.
-Trova i bambini – disse Bellatrix – ma non torcergli un capello hai sentito L’ Oscuro –
Fenrir ululò e partì cercare i ragazzini.
-E disgustoso portarselo dietro..non sa controllarsi..- disse Bella a Lucius
- Lo so.. ma non avevamo alternative, solo lui piu trovarli prima che gli auror arrivino..ora calmati Bella e aspettiamo – le rispose Malfoy
Bellatrix si voltò, inviperita facendo svolazzare il suo mantello, tirò su la sua maschera per parlare con Barty. Stava aprendo bocca quando un secondo ululato echeggio per tutta Hogsmeade: li aveva trovati.
La Lestrange si ricalò la maschera sul volto, ghignando, fu la prima a smaterializzarsi per ricomparire sul luogo.
Trovarono Fenrir con uno dei ragazzini tra le braccia, paralizzato dal terrore.
-l’ altro è scappato dentro la Stamberga – disse ruggendo.
-Guarda che casino hai fatto Fenrir – lo schermì Malfoy, alle spalle del lupomannaro altre quattro giovani vittime erano prive di vita.
Bellatrix con Crouch era già entrata nella vecchia casa traballante e polverosa. Gli altri mangiamorte erano rimasti nella piazza per combattere, se gli auror si fossero fatti vivi, a Lucius non rimase che evocare il marchio nero.
-Vieni fuori Piccolino..- disse Bella entrando nell Stamberga, si tolse la maschera e ghignando fece segno a Barty di seguirla su per le scale.
- Non vogliamo farti nulla…- continuò la donna con voce infantile.
Il bambino non si trovava Bellatrix era gia spazientita, girarono tre stanze, ma niente sembrava essersi smaterializzato.
Ad un certo punto sentirono ruggire nuovamente Fenrir fuori dalla casa, seguito da un gran frastuono. Gli auror erano arrivati.
-Maledizione muoviamoci!- gridò Bellatrix
-Stupido ragazzino vieni immediatamente fuori o giuro che ti strappo gli occhi appena ti trovo-
Di nuovo silenzio. Barty fece cenno di seguirlo in un altra stanza, sentirono un mugugno, come di un pianto soffocato. Bellatrix rise.
Spalancarono la porta.
Trovarono Dora inginocchiata davanti al bambino, che cercava di controllare inutilmente i tremori causati dalla paura e le lacrime che copiose scendevano dai suoi piccoli occhi azzurri.
*come fa ad essere qui?* pensò rabbiosa Bellatrix sfoderando la bacchetta.
Barty era davanti a lei, si paralizzo qualche istante nel veder quella chioma violacea.
Un'altra auror si materializzò nella stanza.
-portalo al sicuro – le disse Tonks ormai in piedi con la bacchetta pronta.
La ragazza prese il bambino tra le braccia e si smaterializzò, il piccolo era al sicuro ma ora Tonks era sola contro due mangiamorte.
Non riconobbe Barty subito, la stanza era poco illuminata, e lui era cosi cambiato.
Bellatrix rise di nuovo, in modo forzato.
-non sarà qui che mi sporcherò le mani con una mezzosangue… la lascio a te Crouch, miraccomando, sai cosa devi fare. –
Bellatrix si sparì, senza dare il tempo a Dora di attaccarla per impedirglielo.
Tonks si rese conto di chi aveva davanti, lo fisso intensamente.
.-stupeficium- disse senza pensare troppo.
Ma il suo incantesimo venne bloccato, ne parti un altro e un altro ancora.
Nessuno dei due sembrava intenzionato a dire altro che incantesimi a raffica.
Tonks riuscì finalmente a portare a termine un suo attacco, indirizzò un grosso pezzo di legno appuntito verso Barty, che sopraffatto dalla sua velocità, venne colpito a una spalla, retrocedendo contro il muro.
Guardandosi la spalla, strinse i denti per il dolore, estrasse con forza il pezzo di legno dalla sua carne, gemendo. Si tocco la ferita riempiendosi le dita del suo stesso sangue.
Tonks li si avvicinò con la bacchetta tesa in avanti, lui distolse lo sguardo dalla ferita ridendo. Si lecco le labbra, muovendo la testa scostò il ciuffo biondiccio dagli occhi.
-Ma brava…e ora uccidimi – le disse gelidamente.
Tonks non si mosse, ora vedeva bene il suo volto, i suoi occhi, rimase immobile con la bacchetta puntata, anche quando Barty ridendo ancora, si chinò a raccogliere la bacchetta che gli era caduta quando era stato ferito.
Ghignò scuotendo la testa * non mi fermi?*
Dora continuava a fissarlo senza dire nulla, lui rise ancora di lei. Attese qualche attimo e con un inchino che la umiliasse ancora di piu si smaterializzò.
Tonks si voltò verso il letto a baldacchino della stanza e lo colpì facendo crollare l’impalcatura delle tende.
La mano le tremava, l’abbasso riponendo la bacchetta.
*cosa diavolo me preso!* si rimproverò.
Piena di pensieri, continuandosi a maledire come mai prima d’ora, tornò a casa, aveva il rimorso per non averlo colpito e riportato almeno ad Azkaban.
Non sapeva perche non l’avesse fatto, non era stata paura, aveva gia arrestato dei mangiamorte, non era compassione, non ne aveva per nessuno di loro.
Aveva paura di pensare, di trovare la risposta che le aveva impedito di fare il suo dovere.
Ora bisognava liberare il bambino rapito, e questo era piu importante di qualunque pensiero
Non raccontò nulla a nessuno, decise solo di allenarsi per sfogarsi. La prossima volta non sarebbe ricapitato.

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Ringrazio la Dimora Oscura, che in un certo senso ha permesso a Sweet Sacrifice di nascere. Ringrazio Dario e Jo che mi hanno motivata a continuare a scrivere nonostante le delusioni e i commenti poco carini.
Ringrazio, tutti quelli che hanno seguito Sweet capitolo per capitolo sul forum lasciando sempre commenti carini. E ringrazio chiunque la leggerà qui lasciandomi il suo giudizio.
E in ultimo ringrazio J.K.Rowling per aver inventato Harry Potter e questi personaggi, se non fosse per lei Sweet Sacrifice non esiterebbe.
E ancora ringrazio Amylee e gli Evanescence per la colonna sonora della Fan Fiction


† La Dimora Oscura †

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