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Sweet Sacrifice

>> giovedì 1 dicembre 2011

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Quando due spiriti contrastanti si incontrano, quando odio, amore e carne collimano in un sogno che sa di inferno e paradiso, in una prigione di libertà.
Quando ci si perde nel respiro di qualcun altro, quando si scappa restando immobili, quando gli anni non cancellano i ricordi.. quando si vive un dolce sacrificio per sempre.
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~ Capitolo 1


Prima lettera: il piano


Cara Me Stessa,
Indirizzerò questa lettera a me stessa ora che faccio il punto della situazione di questa storia, iniziata tanti anni fa.
Era il Quarto anno a Hogwarts, oramai avevo i miei giri, il mio gruppo d’amici, forse la disperazione di qualche professore.
Essendo una ragazza con un nome cosi dolce non avrei dovuto scorazzare per corridi sghignazzando e non rispettando nemmeno una regola di questo posto.
Ma si sa ero lì per volere dei miei più che per il mio, Studiare l’ ho sempre vista un blocco alla mia creatività.
Io mezza strega e mezza babbana..io che già cosi mi differenzio fin troppo dagli altri ero decisa a lasciare il segno…


*Sala comune Corvonero.

-devi essere fuori di testa se pensi di poter fare una cosa simile Jhon- una graziosa ragazza dal viso a cuore stava bisbigliando in compagnia di altri 3 ragazzi.
-Dimmi perche no? io sono stufo i meriti migliori vanno sempre ai serpeverde è ora che anche noi ci facciamo sentire, Jhon ha ragione- replicò un altro dei tre ragazzi seduti appartati vicino alla finestra.
-e dimmi Erick vuoi metterci anke la firma per caso?- rincalzò la ragazza con aria divertita.
-Comunque cos’è che dovrei fare io?- continuò domandando ai tre il loro piano.
-Tu dovresti solo trovare la chiave della aula di pozioni, al resto pensiamo noi.. sarà una sorpresa anche per te vedere la faccia di Piton quando entrando in classe troverà la sua aula “sotto sopra”- spiegò il suo compagno ravviandosi beffardo il suo ciuffo corvino che era sceso a coprirgli gli occhi.
-Va bene ci penserò domani in sala grande a colazione ti farò sapere cosa ho deciso-
La Corvonero si congedò cosi dai suoi amici andando nella sua stanza nel dormitorio delle ragazze. Mentre le sue compagne russavano e dormivano profondamente iniziò a pensare a come sarebbe riuscita a sottrarre queste chiavi , in fondo non era una parte poi cosi pericolosa, prelevarle e rimetterle al loro posto appena Jhon Erick e Peter avevano finito di comporre la loro maracachella.
Sorrise fissando il soffitto tra le tende del letto a baldacchino, per nulla al mondo avrebbe voluto perdere la faccia di Piton e degli studenti di Serpeverde quando l’opera dei suoi amici si sarebbe compiuta.

*Sala grande: Colazione

La sala grande era gremita di persone quella mattina i tre corvonero erano scesi con largo ritardo per la colazione, sebbene la ragazza li avesse aspettati, loro si sedettero negli ultimi posti. Il tempo di addentare un biscotto e i piatti si svuotarono con grande rammarico dei tre
-Va bene io ci sto per la fine delle lezioni avrete la chiave- disse lei avvicinandosi velocemente prima di risalire il castello per una delle tante lezioni.
Jhon Erick e Peter trovarono in questo il piu bel buongiorno che potessero ricevere nonostante lo stomaco che avrebbe continuato a brontolare fino all ora di pranzo.

*La seconda ora: trasfigurazioni

-professoressa sto malissimo!-
Nel completo silenzio dell’ aula una voce troppo comune alla Mc Grannit risuonò, alzando gli occhi e arricciando le labbra la professoressa di Trasfigurazione cerco il volto tra i banchi
Una chioma nera lucente rispose alla donna.
-sei sempre tu.. avanti cos’ hai questa volta?
-un terribile mal di stomaco professoressa credo che mi abbai fatto male qualcosa, forse dovrei andare in infermeria ..anzi sicuramente… -
rispose la ragazza che dall’ ultimo banco stava interpretando la perfetta copia di una moribonda.
La professoressa fece scocchiare la lingua con aria di disgusto, la fisso per alcuni istanti e poi disse: - va pure.. – con aria poco convinta liberò la Corvonero dall’ ora di lezione che sarebbe seguita.
Appena uscita dalla classe tuttavia l’aspetto malaticcio scomparve dal suo volto, facendo molta attenzione si diresse verso l’ ufficio di Gazza.
-oh.. aiuto…ahhh- l’aria verdognola e le mani sullo stomaco erano di nuovo pronte per la messa in scena.
Gazza la guardò sospettoso, conosceva bene quella ragazza sebbene ci mise parecchio per riconoscerla finche lei non gi disse il suo nome per dire il vero.
-dovrebbero vietarti di fare quello che vuoi signorina.. – commentò l’uomo alzandosi dalla sua impolverata scrivania
-presto chiama madama Chips sto per svenire non ce la faccio ad arrivare in infermeria..- replicò con urgenza lei, fingendo di stare sempre peggio.
Gazza preso dal panico credendo ciecamente alle sue suppliche corse a chiamare la strega infermiera.. corse.. zoppicò !..via piu in fretta che poteva con a seguito la sua fida gatta Miss Purr che era appena arrivata al castello come compagnia del magono
Appena Gazza uscì dal suo ufficio la giovane si immerse nella fitta ricerca delle chiavi, c’ era una bacheca appesa al muro pieno di muffa che le conteneva tutte, ma serviva una altra chiave per poterla aprire. Sicura che Gazza non se la fosse portata dietro cominciò a rovistare qua e là.
Cassetti pieni di fogli e polvere, uno scaffale pieno di alambicchi senza senso, un armadio impolverato pieno di catene e fruste che per fortuna aveva smesso di usare da molto tempo.
Gazza e la Chips sarebbero tornati prestissimo doveva sbrigarsi, aprì l’ ultimo cassetto e un mazzo di chiavi fece capolino tra una quantità enorme di cartacce.
Provo chiave per chiave finché… ecco quella giusta! la bacheca era aperta.
Con lo sguardo lesse velocemente ogni targhetta soprastante alla chiavi appese.
Babbanologia , divinazione , storia della magia .. ed eccola Pozioni! L’afferro e la mise in tasca in lontananza senti Gazza fare strada alla Chips chiuse la bacheca alla meglio senza il giro di chiave , corse dietro la scrivania la getto nel primo cassetto lo richiuse e si riprovocò l’aria malata.
Quando la Chips entrò aiuto la corvonero ad arrivare in infermeria per le cure.

*Sala comune Corvonero.

-eccola. – una chiave d’ottone ricadde le tra le mani di Jhon che stupefatto per la puntualità guardò l’amica con con aria ammirata e un sorriso beffardo comparì sul volto dei quattro.

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~ Capitolo2

Seconda lettera: La scoperta.


Ed eccomi qui,a ricordare i vecchi tempi scrivendo una lettera che non verrà mai spedita,perché non esiste un mittente.
In questi ultimi giorni ho viaggiato molto con i ricordi,ma la mia mente si sofferma inevitabilmente ad un episodio,che ha dato il via ad una serie di eventi,che penso mi abbiano veramente reso felice per la prima volta,ma al tempo stesso siano stati deleteri per la mia personalità. E pensare che è partito tutto da un inconveniente,un incidente di percorso.
Un fiero e purosangue serpeverde come me,incastrato con una corvonero, per lo più mezzosangue.
Un leader,il punto di riferimento per gli amici,molto stimato e rispettato,il capobanda e l’ideatore della maggior parte degli “Incidenti” accaduti ad Hogwarts.
Ero un arrogante,presuntuoso e sciocco ragazzo che all’epoca frequentava il sesto anno,e sembrava che niente e nessuno potesse fermarmi.
Insomma,ero una specie di re…Sibilo,così mi chiamavano. Ma prima o poi,inevitabilmente un re è costretto ad abdicare,lasciando il “trono” della gloria e della fama ad un altro successore.
Ma di questo non voglio parlarne adesso.
Voglio viaggiare nei ricordi,e voglio rivivere a pieno questo ricordo che mi “tormenta” da tempo…


*La sala grande,colazione.

-Questi corvonero stanno osando troppo,ce ne hanno combinato di cotte e di crude in queste ultime due settimane,e noi che facciamo?Come reagiamo?Standocene qui a guardare,facendoci deridere da tutti!Mi stai deludendo Sibilo. Che ti succede?-
-Elf Pink ti sta mettendo con le spalle al muro?Sai,sembra più coraggiosa di te. Dobbiamo fare qualcosa alla svelta,o diventeremo degli zimbelli.-
-Calmati Tim, non mi avrai mica preso per un pivello qualsiasi. Elf Pink sarà sistemata molto presto.
Sono vicino a scoprire la sua vera identità,mi manca tanto così. Lasciami lavorare,vedrai cosa combinerò.-
Disse il giovane ragazzo seduto al tavolo dei serpeverde, mentre bevevo del caffè.
-Ah si e come? Sei un chiaroveggente? Come farai? Avanti,illuminami!-
Continuò Tim in tono sardonico.
-Punto numero uno: non usare quel tono con me,o te ne pentirai. Numero due: Vi ho mai delusi? Lasciatemi fare il mio lavoro. Capito? Tu limitati solo a fare quello che ti dico.-
Disse Sibilo in tono minaccioso, zittendo all’istante “l’amico”.
-Adesso finisci la colazione,io salto la prima ora,ho da fare. Di al professor Vitious che sto male e non sono potuto venire.-
E si alzò dal tavolo,avviandosi verso il dormitorio.

*Stanza delle necessità, poco dopo.


-Finalmente sei arrivato! Ti aspetto qui da stamattina!-
Disse una ragazza molto graziosa,seduta su un divanetto della stanza delle necessità.
-Ho avuto un contrattempo.-
Rispose con menefreghismo Sibilo.
-Allora?Hai scoperto quello che mi serve?Sai che è importante.-
Continuò il ragazzo senza guardarla.
-Certo!Ho fatto come hai detto tu,non ti ho deluso!Sei contento?-
Disse un’eccitatissima ragazza,buttandosi al collo di Sibilo ed iniziandolo a baciare.
-Si,va bene,ma adesso basta,allontanati da me e dimmi il nome di Pink Elf. Avevi detto che era una corvonvero,come te. Dimmelo,vado di fretta.-
Continuò Sibilo in tono estremamente glaciale e freddo.
-Ma Ba…-
Disse la ragazza bloccandosi subito,capendo di aver fatto un errore gravissimo.
-Non osare chiamarmi per nome sciocca,stupida,ingenua,sgualdrina mezzosangue. Adesso dimmi questo cazzo di nome.-
Disse a denti stretti e con rabbia Sibilo,spingendo la ragazza,facendola cozzare a terra.
- V - va bene,scusami.-
Disse la ragazza singhiozzando.
-Va bene Julia,ma la prossima volta sta più attenta,e adesso dimmi il nome,devo andare. Chi è Pink Elf?-
Proferì il ragazzo, che ormai stava dando evidenti segni di impazienza.
Julia rivelò al ragazzo la vera identità di quella Pink elf, e poi senza dire una parola, uscì dalla stanza,a testa bassa.
-Molto bene carissima Pink Elf, la guerra inizia.-
Annunciò Sibilo ghignando malvagiamente.

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~ Capitolo 3

Terzalettera: aria di guai


Cara Elf pink
Perche a quel tempo è cosi che i miei compagni di scorribande mi rinominarono. Forse perche questo soprannome mi si addiceva molto di piu del mio nome, o semplicemente perche serviva un nome in codice che non lasciasse capire chi ero quando coraggiosamente sottoscrivevo i miei diciamo “scherzi creativi”.
Mi aggiudicai questo nome quando sulla riva del lago la notte di Halloween dell anno prima insieme ai mie quattro fidi amici che ormai conoscete, colorai il lago nero di rosa.(da qui Pink)
“dispettosa come un elfo altro che..” dissero Jhon Peter e Erick peccato che l’effetto dell incantesimo duro pochissimo e solo noi lo vedemmo con grande mio rammarico. Ma come potete veder fu un azione che passo alla storia.In ogni caso ammirabile per una ragazzetta del 3 anno, ancora oggi mi chiedo cosa avrebbe detto Silente se l’avesse visto.. o forse lo vide non lo so.
In ogni caso Elf Pink era il mio nome da battaglia.. un nome che questa notte mi è tornato alla memori scrivendo a me stessa ancora di questa storia. L’avevo quasi dimenticato e questo è il nome che mi nasconderà ancora ai vostri occhi
Andando avanti tra i miei ricordi, bhe consegnate le chiavi fu un gioco da ragazzi ma i miei guai cominciarono proprio con quel gesto.


*quarta ora :cura delle creature magiche

-ma come potete pensare di rubare alla professoressa Stefan di berretti rossi.. siete matti!-
-Tu sta tranquilla Elfa Rosa, infondo tra creature magiche dovrete capirvi e tu potresti fargli da babysitter finché non li useremo .- rispose Peter sghignazzando
- se vuoi che ti trasformi in un tubero Peter hai solo da ripeterlo.. – il sorriso dalla faccia del ragazzo si confuse in un espressione di timore * starà scherzando o no?* diceva il suo volto ora paonazzo .
Furono presto azzittiti dalla professoressa che faceva la sua lezione su Berretti Rossi “sono creature simili a dei nani che vivono in buche sui vecchi campi di battaglia o comunque dove sia stato versato sangue umano”recitava la Stefan tra il disgusto della maggior parte delle Corvonero e delle ragazze Grifondoro che seguivano la lezione.
Tuttavia i rimproveri non servirono a molto tra bisbigli e pizzicotti la lezione fin’ con Jhon in punizione pomeridiana con la professoressa e gli altri 3 con 2 rotoli di pergamena sulle creature che bramavano di rubare.

*prima di pranzo


La corvonero con i suoi lunghi capelli svolazzanti rimase a fare da guardia con Erick poco distante dalla recinzione dove la professoressa aveva rinchiuso le carature magiche, 4 file di pesanti scatole li contenevano.
- Ti muovi Jhon? – Sbotto Erick mentre una fila di Serpeverde risaliva la collina tornado da una lezione di Volo.
-dai sbrigati ci sono i serpescemi!- grido la ragazza agitata
PIu veloce ce potevano i 2 ragazzi con l’aiuto del terzo corsero via con uno scatolone a testa lasciando indietro il loro Elfo Rosa.
Mentre anche lei risaliva alcuni serpeverde gettarono un occhio sulla fuga dei ragazzi dell altra casa.
-Che combinate Corvonero?-
disse uno dei ragazzi di Serpeverde suscitando l’interesse della professoressa che li riaccompagnava al castello
Riavviando i capelli la ragazza ostentò uno sguardo acido di sfida
-e a te cosa ti interessa sempre a ficcare il naso? Siete a corto di idee per i vostri stupidi scherzi e cercate ispirazione altrove?-
-attenta a come parli ragazzetta- rispose il giovane ragazzo dai capelli castani , la professoressa richiamò la sua attenzione sollecitandolo a seguire la fila non curante delle accuse che i due si erano scambiati non cosi velatamente
-attenta a come ti muovi…ti tengo d’occhio.. lo so che sei tu l’elfo e quei tre idioti i tuoi gnomi- la avverti in un bisbiglio tra i denti, poi la guardò dalla alto al basso e gli rise in faccia allontanandosi.
La corvonero si limitò a seguire il Serpeverde del sesto anno che si allontanava con sguardo omicida.

*Dopo Pranzo

l’Elfa Rosa decise di saltare il pranzo per la rabbia che le era salita fino alle tempie che pulsavano, ma chi si credeva di essere quell bellimbusto, e come faceva a sapere che lei era Elf Pink, doveva guardarsi le spalle o era solo uno spocchioso serpentello pieno di se che aveva buttato a caso quell’ affermazione?
Aspetto i suoi tre amici alla uscita della sala grande appoggiata a un muro giocherellava con una pallina viola.
La lanciava e la riprendeva con la bacchetta sfilandola dalla tasca sempre piu velocemente.
I tre beffardi corvonero uscirono dalla sala applaudendo per la sua abilità
- Ma di sghignazzare non la smettete mai?-
- e tu di cazziarci?- rispose uno dei tre di rimando.
La risposta della ragazza fu solo un occhiata stucchevole dirigendosi poi nei corridoi come capofila con i maschietti che la seguirono scambiandosi sguardi interrogativi.

* un aula vuota

La corvonero dopo alcuni passi li fece entrare in un aula vuota del pianterreno per parlare.
Giunti nell’ aula illuminata da un caldo sole di Aprile Jhon fu il primo a interrompere qual silenzio da funerale
-bhe che c’è?- domandò alla ragazza
-c’è che i serpeverde mi hanno chiamata elfo rosa e a voi tre gnometti-
le mascelle di tre ragazzi si sganciarono lasciandoli a bocca aperta come degli stupidi
-e come fanno saperlo scusa?-
-no no… gnometto a chi?gli spacco la faccia a chiunque sa stato.. chi è stato?- domando Erick scaldandosi gia i pugni
-Lascia perdere è stato uno del 6° anno credo sia l’unico serpeverde che ha il padre che lavora al ministero, forse fa il gradasso per questo- rispose la ragazza scuotendo poi la testa vedendo l’atteggiamento da boxer dell amico.
-Forse dovemmo rimandare l’operazione “guerriglia” a pozioni che dite?- aggiunse quasi supplichevole , ma sapeva gia la risposta
-No! L’Elfa Rosa e i suoi “gnomi” colpiranno sta notte e peggio del previsto..- concluse senza ammissione di repliche Jhon.
-Non mi piace essere chiamato gnometto- sbotto Erick ancora
-Tranquillo lo vedranno quei serpescemi e Mocciosus chi comanda qui!
La corvonero non replicò nulla avrebbe fatto rimandare quel terribile piano , c’era aria di guai e lei lo sapeva.. ma se quel Serpeverde era deciso a sfidarla avrebbe avuto la guerra.

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~ Capitolo 4

Quarta lettera : ufficio di gazza


A sibilo.
Ero deciso a dare guerra ai Corvonero piu che mai, Quella sfacciata orami non aveva piu speranza. Pensai di denunciarla ai professori, ma questo era da semplici codardi spioni, sarebbe stata una cosa tipica di mio padre ma non mia, e già allora me ne rendevo conto di quanto fossimo diversi.
Decisi che quella sbruffona con un nome cosi scontato doveva finire nei guai da sola. Quando nei guai sarei finito con entrambi i piedi io.
Con il senno di poi.. per come sono andate le cose forse non lo rifarei forse eviterei quella donna piu di ogni altra cosa nella mia vita.. ma forse in sincerità vorrei rivivere ogni secondo molto di più di quello che ho fatto….


* ancora nella stanza delle necessità


-guarda che non è tutto-
disse Julia tornando indietro sperando che un altra informazione la portasse dritta tra le sue braccia.
-Allora parla –
-ho saputo dalla mia compagna di stanza molto amica di Peter Pihillips, che Jhon Atwood è in possesso delle chiavi di un aula, qualcuno le ha prese, strano che i professori non se ne siano accorti, io credo che lei centri in questo sta sempre con quei tre e confabula in continuazione. –
-ma brava la mia spiona, strano che non sei di Serpeverde Julia – rispose il ragazzo avvicinandosi con fare intrigante
-senza dubbio meriti un premio..- e la baciò con passione allontanandosi da lei qualche secondo dopo, senza un saluto senza uno sguardo la stanza della Necessità spari dietro le sue spalle appena fuori.
Un ghigno divertito faceva breccia sul suo viso. Sibilò Torno nella sua sala comune avrebbe scoperto di che aula si trattasse ma non da solo.

*I corridoi


Reclutatele sue quattro fide canaglie di serpeverde decise di arrischiarsi nei corridoi di Hogwarts la stessa notte.
-Trovate gli gnomi e scovate l’elfo…l’elfo è mio. – queste furono le indicazioni che diede ai suoi amici , sparpagliandosi per i corridoi ognuno avrebbe controllato un piano e le aule di questo.
-Sibilo gli gnomi sono nei sotterranei in aula pozioni cosa facciamo li scoviamo?-
Roger Mc Lony dopo neanche un ora porto il suo bollettino di guerra al suo “ capo “
-No lasciateli stare, si stanno impegnando cosi tanto poveri gnometti – rispose con accondiscendenza.
-lei?-
- non ce ma abbiamo sentito uno dei tre che diceva di muoversi perche lei deve riportare le chiavi da Gazza –
Roger concluse le sue informazioni aspettando nuovi ordini, incuriosito guardò l’amico che sorrideva beffardo.
-Molto bene tornate in dormitorio bloccherò l’Elfo Rosa e le impedirò di portare le chiavi. –


*ufficio di Gazza


Preparata a dovere l'aula di Pozioni per l'indomani i tre corsero in modo sfrenato per i corridoi del primo e secondo piano. La corvonero loro amica li aspettava nel bagno dei ragazzi per riperdere le chiavi e riportarle nell’ ufficio di gazza come stabilito.
-ecco le chiavi- disse Peter, lasciandole ricadere nella mani della ragazza
- perfetto!- rispose uscendo dalla porta e percorrendo la stessa strada dei tre. Doveva arrivare al primo piano nell’ ufficio del magono senza farsi beccare da nessuno. Scesa la rampa di scale magiche la strada era libera, a passi veloci si recò circospetta fino alla porta dell ufficio di Gazza.
Aprì la porta cigolante, imprecò per il rumore e pregò che Miss Purr non fosse nelle vicinanze, sembrava che quella gatta parlasse con il suo padrone. D quando c'era lei a Hogwarts il numero di punizioni era aumentato.
Entrò nell’ ufficio.
-Salve Elf Pink!-
Disse Sibilo in tono mellifluo. Si era nascosto nell’ufficio con il mantello dell’invisibilità,aspettando pazientemente la sua “preda”. Ormai era in trappola. Sibilo chiuse la porta dell’ufficio e vi si piazzò davanti.
-Sei diventata piuttosto famosa ultimamente. Hai finito in aula pozioni? I tuoi gnometti ti hanno abbandonata?-
Chiese Sibilo ghignando malvagiamente
-Tu .. che bastardo, se non altro mantieni le promesse-
Rispose la ragazza che da prima aveva sobbalzato per la sorpresa, e ora era a dir poco fuori di se.
-Lasciami perdere ho da fare non ho tempo per un serpescemi- rincalzò ancora guardandolo fissa negli occhi
* ti cancello qual ghigno idiota* pensava dentro di se anche se per un momento fu affascinata dalla sua intraprendenza nell’ averla scoperta.
-Ah si?Dai,cosa mi fai?Perchè tu di qui non esci.…-
Disse Sibilo con tono beffardo avvicinandosi verso di lei,guardandola negli occhi.
-Dovrai avadarmi per uscire da qui. Ma tu non lo farai,non ne sei capace.-
Continuò sibilo divertito,avvicinandosi ancora di più,fino a sfiorarle le labbra,per poi allontanarsi subito.
-Uhhh davvero e chi mi impedirà di uscire o di mettere apposto queste? Tu?-
-E scoppio a rider avvicinandosi a sua volta
-Sei un povero scemo, con il culo coperto dal paparino, e dimmi cosa direbbe se ti vedesse qui papà un figlio che non rispetta le regole, che si mischia con certa gentaglia
Lo provocò senza sapere che questo avrebbe forse peggiorato le cose .
-qual è il tuo progetto idiota farci beccare entrambi qui?-
continuò ringhiandogli in faccia.
Si voltò poi velocemente prese la direzione della bacheca delle chiavi per riporre quella dell aula di pozioni come se Sibilo non potesse interferire in alcun modo con le sue minacce.
Doveva solo provarci a sfidarla, con quella ria da impertinente cosa pensava di ottenere non gli faceva ne paura ne la divertiva.
Conosceva solo per nomina qual ragazzo sapeva che si divertiva molto a Hogwarts con diverse ragazze ma ora che lo guardava bene proprio noin capiva cosa queste trovavano in un simile imbecille
-Colloportus!-
Esclamò sibilo estraendo velocemente la bacchetta,sigillando l’anta della bacheca.
-E adesso cara la mia Elf Pink?Vediamo cosa farai.-
Beh,per quanto riguarda il mio paparino,non mi interessa niente della sua opinione. E non voglio essere coperto. Finirò anche io in punizione per questo. Ma non mi interessa. Ti chiedi il perché?
Non c’è un motivo preciso. Sai, per occupare un po’ di tempo.Le giornate sono così noiose ad Hogwarts.-
- Cos’ è le ragazzine di Hogwarts non soddisfano piu il tuo interesse?-
rimbecco la ragazza esasperata da quella situazione.
si sedette sulla scrivania di gazza si appoggio semisdraiata sui gomiti e successivamente solo sulle mai, accavallo le gambe
- bene aspettiamo che Gazza torni allora..-
Era nei guai e per colpa di qual pazzo. Non fece in tempo a finire la frase che la porta dell ufficio cigolò
Miss Purr fece capolino con i suoi occhi malvagi e rossi, vedendo i ragazzi sembrava quasi ghignasse di loro, ritornò su i suoi passi tornado indietro, avrebbe chiamato Gazza?
La risposta non diede il tempo alla Corvonero di scappare dietro alla gatta perche Il serpeverde la prese per un braccio la strattonò, e dalla porta Gazza entrò affannato con la gatta malefica in braccio.

-Salve vecchio!Bella serata eh? Ebbene si,ci hai scoperto nel tuo ufficio,ma per favore,non dirlo al professor Piton,sennò scopre che abbiamo combinato un disastro in aula pozioni!-
Disse Sibilo in tono falsamente supplichevole. In realtà lui voleva che si scoprissero i colpevoli,ed anche se ci andava di mezzo lui,non importava.
-Brutti delinquenti!Aspettate che lo sappia il professor Piton e Silente! Sarete in grossi guai miei cari! Forse mi permetteranno di usare di nuovo la frusta e le catene-
Disse un sognante Gazza,che evidentemente si immaginava e si pregustava la scena.
-Adesso voi non vi muoverete da qui,mentre io andrò a chiamare il preside e il professor Piton. Vi incatenerò alla parete,e vi punirò a modo mio. Servirà de esempio per tutti.-
Continuò Gazza zelante.
-Tranquillo vecchio storpio,non mi muoverei per niente al mondo,e nemmeno la mia amica si muoverà da qui.
Voglio prendermi tutta la gloria. Ah! E a proposito…L’ideatore dello scherzo sono stato io,lei è solo quella che ha rubato le chiavi e mi ha aiutato.-
Disse Sibilo ghignando malignamente.
Mentre gazza zoppicava nei sotterranei a svegliare Severus Piton Elf Pink impreco in tutte le lingue del mondo contro il serpeverde
-sei una vile carogna ti prendi anche i meriti che non hai , fai schifo.-
gli disse riavvicinandosi minacciosa
-vuoi finisca in punizione idiota? Va bene finiamo in punizione ma è solo perche voglio veder quanto sei malato o stupido!-
Mentre firmava la sua condanna e non solo a una punizione Severus Piton e Gazza furono di ritorno.
Cercarono le motivazioni che avevano spinto i ragazzi a combinare un simile macello senza ancora capire bene di cosa si trattasse.
La ragazza corvonero non disse una parola al riguardo del piano mentre il serpeverde cerco di far intuire quel poco che sapeva al professore
Una settimana in sala trofei in punizione a ripulire ogni cosa dopo avere ovviamente pulito l’aula di Pozioni da ogni scherzo e burla.

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~ Capitolo 5

Quinta lettera : la punizione

Cara Elf Pink
Andando avnti nel percorso dei mie ricordi credo che la notte che stava per arrivare disegnò il mio destino. Avrei dovuto fuggire dalla ufficio di Gazza e smetterla con gli scherzi e con qualsiasi cosa che mi portasse ad aver a che fare con lui. Sibilo, che forse era cosi tanto diverso da me da essere come un suono irresistibile. Decisi tuttavia di restare e prendermi la punizione con lui.


*Aula pozioni


Sibilo,insieme ad Elf Pink si trovavano nell’aula i pozione,che era stata letteralmente distrutta dai berretti rossi messi dalla ragazza e i suoi complici.
Ampolle e bocce ridotte in frantumi,un miscuglio di pozioni si mischiavano per terra,assumendo un colore ed un odore minaccioso .I banchi erano stati tutti macchiati e scarabocchiati,tutti gli ingredienti erano stati rovesciati alla rinfusa per l’aula,e tutta la fuliggine dei calderoni era sparsa per la stanza.
-Che lavoro grossolano e rozzo. Si capisce che non è opera mia,devi affinare la tecnica cara ragazza.-
Disse tranquillamente Sibilo rivolto alla ragazza.
Silente e Piton avevano proibito loro di usare la magia,infatti le loro bacchette vennero sequestrate,quindi il lavoro richiedeva più tempo.
-Comunque se vuoi,potrei darti dei consigli molto utili,ma naturalmente vorrei qualcosa in cambio-
Continuò il ragazzo in tono malizioso.
-da te non voglio niente sia chiaro stammi lontano e visto che sei stato cosi carino da offrirti volontario inizia a pulire e taci – Rispose la ragazza rimboccandosi le maniche
Tuttavia ogni volta che il ragazzo sorrideva sentiva lo stomaco fargli le capriole, aveva una stampato sul volto sempre quel ghigno che era insopportabile ma allo stesso tempo era quello che provocava le capriole.
Distolse lo sguardo dal Serpeverde e si guardò attorno con le mani sui fianchi , che casino avevano combinato quei tre.
Sbuffo individuando la parte piu attraente da cui cominciare a pulire ci avrebbero messo giorni.
-Guarda che se continui a guardarti intorno,non finiremo mai. Non credo tu voglia stare a contatto con me per molto tempo-
Disse il giovane Sibilo sorridendo. Poi riprese
-Vuoi una mano?Io qui ho gia finito-
E si asciugò il sudore sulla fronte con espressione soddisfatta verso l’ordine che regnava dalla sua parte di aula che si era incaricato di pulire.
- pero sei bravo come elfo domestico sai-
Rispose la ragazza determinata a dargli filo da torcere. Quella era la peggior punizione che esisteva e non era neanche suo il merito.
-Fa come credi comunque non ho bisogno di te anzi vivevo sicuramente meglio quando non mi rivolgevi la parola
-Sono bravo in molte altre cose sai?Vorresti scoprire i miei lati nascosti?-
Disse maliziosamente,lanciandole un’occhiata di sbieco,rendendosi effettivamente conto di quanto essa fosse carina.
-Ma se non mi vuoi rivolgere la parola,pazienza. Non muoio mica. E salutami la tua compagna Julia appena la vedi. Mi è stata molto utile.-
E con il suo inconfondibile ghigno si andò a sedere su un banco,fissando un angolo della stanza con aria assente,assorto nei suoi pensieri..
La ragazza di alzo pulendosi le mani sulle vesti oramai sporche, andò in direzione del giovane ragazzo moro seduto sul banco, si infilo tra le sue gambe guardandolo dritto negli occhi. Riavvio i capelli castani come per darsi un tono.
- cosa ti fa pensare che mi interessi qualcosa di te che siano le tue spie o i tuoi lati nascosti?- domandò chiamandolo poi per cognome e nel farlo assunse un espressione molto sexy e provocatoria, appoggio le sue mani sulle ginocchia del ragazzo e socchiuse leggermente le labbra dopo aver passato la lingua “distrattamente” sul labbro superiore
Il ragazzo si avvicinò lentamente all’ “elfa rosa”. Era vicinissimo,le sfiorava le labbra.
-Mi stai provocando per caso, Elf Pink?-
Disse con voce arrochita,leccando le labbra della ragazza,e dandole un fugace bacio.
-ti piacerebbe..- rispose lei ghignando senza ricambiare qual tentativo di bacio del ragazzo.
Se pur il suo stomaco si rovesciò e il cuore le finì in gola non cedette alla tentazione di ricambiarlo, era furiosa con lui non certo infatuata
Spinse delicatamente il ragazzo indietro facendogli capire di mantenere la sua posizione.
Devo dedurre che tutto questo pandemonio era per questo? Io non sono una di quelle ragazzine che ti cadono ai piedi Sibilo!-
Con Grande Shock del serpeverde anke lei rivelò di saper il suo nome.
- Pensi davvero che avresti fregato me? Se sono qui è una mia scelta altrimenti nei casini ci saresti finito da solo, e cmq un approccio al quanto deludente, dal grande Sibilo mi aspettavo qualcosa di piu originale per conquistarmi-
-Secondo te ho fatto tutto questo per una cosa così squallida?Che poi nemmeno ne vale la pena,tu hai provocato ed io ho risposto. Tutto qui.
Il vero motivo per cui ho fatto questo dovresti saperlo. Ti volevo semplicemente incastrare.-
Mentì spudoratamente Sibilo. Quella ragazza aveva uno strano effetto su di lui.
Come se non riuscisse a fare a meno di lei. Si fermò ad osservarla come se si fosse incantato.
-perche tutta questa attenzione per me allora?-domando ora sicuramente meno sorridente di prima
-perche hai incastrato me che nenke ho partecipato a tutto questo e non hai incastrato Jhon Peter e Erick?
Domando sfilandosi la maglia per il caldo che cominciava a fare tra le pulizie e le emozioni.
- e comunque stai tranquillo Sibilo me la paghi-
Torno a pulire a terra di tanto intanto mentre passava la spugna sul pavimento alzava gli occhi e lo guardava, il più delle volte i loro sguardi si incrociavano
Provocando un certo imbarazzo entrambi distoglievano immediatamente lo sguardo con un sorriso inevitabile.
Chi dei due mentiva di più?

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~ Capitolo 6

Sesta lettera : l’infermeria


A sibilo
Sempre a me stesso scrivo queste lettere raccogliendo le emozioni di un tempo che sembrava perduto, ora nella luce di una candela nella mia stanza trovo l’ispirazione pensando a Lei.
Ne oro gia Completamente perso, passarono i giorni e sudare nel pulire pavimenti e trofei era la cosa piu bella che facessi da anni, persi l’interesse per qualsiasi altra cosa che non fosse passare le notti con quella ragazza.
Mi domandavo cosa avesse, mi chiedevo perche desideravo le sue labbra che sputavano veleno a ogni parola
Eppure un fremito del suo corpo, il tocco di quella pelle candida era l’unica cosa che volessi ogni volta che la guardavo.
Proprio come adesso che lei è di nuovo nella mia vita


La settimana passo non in fretta come la Corvonero sperava, tra battute intriganti sguardi nascosti e sorrisi incerti le notti si susseguivano tra polvere sporco da pulire.
Pochi contatti se non quelli di eterna sfida e di sarcasmo, attimi di silenzi in cui i due casualmente si sfioravano per poi evitarsi nelle ore successive.
Il giorno tra le lezioni c’era poco tempo per pensare e ancora sguardi fuggiaschi alla opra di pranzo e di cena , non davano spiegazione di quello che succedeva.
-sei stanca o distratta?- domandò John alla amica la penultima sera di castigo.
-cosa?- domandò lei completamente assente mentre risalivano le scale verso il dormitorio della loro casa
-ci dispiace che l’hai pagata tu, quel bastardo ce la paga non temere – continuò l’amico guardando di sbieco gli altri due come per cercare una risposta da loro su cosa avesse la loro amica
-oh si.. Jhon come vuoi- rispose distratta piu che mai

*il corridoio


La punizione era terminata, finì alla due del mattino stesso in cui Sibilo percorreva il corridoio del secondo piano per recarsi a lezione.
Non si era conclusa diversamente dalle altre sere qualche battuta qualche provocazione , a nulla servirono le galanterie , e ora non l’avrebbe piu vista se non di sfuggita.
Non poteva avvicinarla non ne aveva motivi, e poi i suoi compagni già lo sfottevano abbastanza domandandogli se aveva occupato il tempo diversamente da pulire una quantità smisurata di coppe e premi.
Camminava a testa bassa il castello era gelido quella mattina alzò il colletto del mantello quando voltando l’angolo SBAM!
Si scontrò con qualcuno che al contrario suo finì rovinosamente a terra. Gia pronto a urlare contro il malcapitato per la poca attenzione massaggiandosi il naso che aveva collimato contro la testa dell altro apri piano gli occhi..
Un calzino abbassato e uno su la pelle candida come la neve una gonna ancora piu corta dovuta alla caduta , il suo cuore gia sobbalzo. Lo sguardo sali ancora ripercorrendo il corpo della ragazza soffermandosi sicuramente su parti che avrebbe permesso di confermare ancor prima del viso chi fosse.
Chiuse ancora gli occhi lacrimanti prima di individuare il voto, gli stav uscendo sangue dal naso
-Non è possibile mi hai stesa-
Disse La corvonero rialzandosi da sola
-oddio stai perdendo sangue- e scoppio a ridere
-Non so quanto sia divertente, sicuramente saprei stenderti senza farmi del male e sarebbe sicuramente piu gratificante per entrambi-
Rispose lui tra un imprecazione e l’altra
-Dai ti accompagno in infermeria.. certo che neanche con il naso rotto la smetti di fare lo stronzo-

* infermeria

L’ elfo rosa raccolse da terra la sua borsa, per la prima volta aveva fatto un gesto spontaneo e carino verso di lui, che ormai si aspettava di essere lasciato li morire dissanguato per quanto interesse lei avesse nei suoi confronti.
Arrivati in infermeria madama Chips non si trovava
-stenditi arriverà.. spero- gli disse la ragazza posando entrambe le borse di cui si era fatta carico
-se ti sdrai con me starei meglio-
-ma la vuoi smettere guarda che provo a curarti io se non la pianti, o ti lascio da solo qui, e comunque Sibilo non era necessario tutto questo per rivedermi.-
Rispose lei sorridendo sinceramente. Il Serpeverde si sedette sul letto con le mani sul naso cercando di fermare la fuoriuscita di sangue.
-fa vedere- disse la ragazza sedendosi accanto
-uuu mamma mia- disse disgustata poi prese una federa la strappo per ricavarne un “fazzoletto” e iniziò a tamponare il sangue
Sibilò era stupito per il suo gesto, una altra sarebbe svenuta alla vista del sangue una di quelle di cui lui si circondava, e infondo lo odiava, ma sembrava diversa, si sarebbe aspettato qualunque cosa, ma non che dopo quella punizione e il suo pressing lei si prendesse cura di lui.
Il sangue fu asciugato e si arresto dopo alcuni minuti come quello di un qualsiasi babbano. Un enorme livido e gonfiore si fece largo sul volto del ragazzo.
-grazie- le disse scrutandola alla ricerca ancora di un motivo per cui lo facesse
La Corvonero Sorrise
-sei inguardabile sai?che diranno le tue concubine ora?-
-spiritosa, tanto le altre non mi interessano. – azzardò spostandogli i capelli dal volto, dopo i tentativi della ragazza nel farlo, senza sporcarsi di sangue.
Un fremito attraversò la spina dorsale di lei, dandogli una lieve pelledoca che il Serpeverde percepì, era la prima volta che la toccava cosi.
Si avvicinò a lei e la mano che le aveva accarezzato il volto fini dietro la nuca della sua infermiera,
Lei si mordicchio le labbra come nel resistere a quello che probabilmente sta volta sarebbe successo.
Madama Chips come una sveglia il mattino presto entrò nella camerata interrompendo il momento, La corvonero voltandosi si alzò immediatamente.
- ma che diavolo.. oh poverino!- escalmò la Chips vedendo il ragazzo e nelle sue condizione, lo fece sdraiare e iniziò con le prime cure
La corvonero segui passo passo ogni movimento della strega e quando la campanella suonò questa le disse
-cosa fai qui tu va a lezione a lui ci penso io.. va!-
Svegliandola nuovamente la cacciò dall infermeria, Elf pink si avvicinò al letto quando la Chips si voltò a prender un ultimo boccettino, mise la sua mano su quella del ragazzo e gli disse
-Ci vediamo Sibilo.-
Spari con la sua chioma fluente sotto lo sguardo del giovane

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~ Capitolo 7

Settima lettera: qualcosa da raccontare

Ancora mi scrivo una lettera seduta sotto un albero nel giardino di casa mia.
Cerco delle risposte a quello che sto vivendo, e come un sogno ripercorro i sentieri della mia vita, quei fantasmi che tornano vivi.
Dei miei errori, perche so bene che questo è! Di quello che non so essere diversa, da quella che oggi sono.
Un destino che profuma di burla, o forse siamo noi a essere i pagliacci di questo show, ma come posso evitarlo, è stato parte di me da sempre. Non ne sono capace, comunque glia apparterrò sempre e lui sarà mio ancora e ancora.


*dormitorio corvonero

Erano passati due giorni da quell incontro nei corridoi , il viso del Serpeverde era tornato quello di sempre la stessa sera dell incidente
Quel sorriso sempre pronto era di nuovo lì, faceva capolino tra i tavoli della sala grande a ogni cena e ogni pranzo.
La corvonero continuava pensarci e più ci pensava piu si diceva che era impossibile, eppure come entrava in sala fin dalla colazione lo cercava con lo sguardo. Le sembrava non ci fosse mattina senza quella faccia da arrogante che le sorrideva.

*corridoi

Non si erano piu parlati , lui stava sempre con il suo gruppo di balordi che ogni tanto la guardavano ridendo
Full ennesima volta che durante l’intervallo quegli idioti commentarono il suo passaggio.
Continuando a camminare la ragazza avvampò, poi decisa a far cessare la cosa tornò sui suoi passi
Andò dritta da Sibilo che distratto ascoltava l’amico, lo tirò per il colletto portandoselo dietro arrabbiata come non mai
-cosa diavolo hanno i tuoi amici da ridere eh?- gli gridò in faccia spingendolo in una rientranza del muro.
- cosa gli hai raccontato bugiardo!-
-nulla,davvero te lo giuro, sono degli stupidi fanno solo battute su di te-
-che genere di battute?-replicò lei guardandolo con acidità
-bhe secondo te?Guardati e dimmi chi non farebbe battute su di te-
Imbronciata la corvonero strattono ancora il ragazzo per il colletto
-non mi fa ridere per niente sai? e tu sei un bugiardo quelli hanno iniziato a ridere dopo che sei finito in infermeria, dove non è successo niente-
preciso con vigore la fine della frase
-Non capisco perche ti scaldi tanto ragazzina, il mondo non gira intorno a te lo sai? Credi che gli abbia raccontato che in infermeria abbiamo fatto scintille proprio come ogni sera facevamo tra una scopa e uno straccio? Ti stai sopravalutando lo sai?- replico staccandole la mano dal suo mantello con forza. Quella frase colpi l’elfa rosa profondamente, non scostò lo sguardo ma si stava vergognando come una ladra si era sopravalutata davvero? Perche era quello che lei credeva lui avesse raccontato ai suoi amici.
E quel che peggio era che rimpiangeva non fosse vero anche ora che lui la rendeva inerme , forse ancora di piu.
-io.. ti devo delle scuse- mormorò chinando finalmente la testa, non capace di regger lo sguardo del Serpeverde
Lui la fissava senza dire nulla le guardava le labbra e il seno che si intravedeva dalla camicetta sbottonata.
I corridoi erano vuoti gli studenti erano in classe ormai e loro due di nuovo fuori a perder l’ennesima lezione.Magari sarebbero finiti in punizione di nuovo insieme, ma forse lui aveva buttato via l’unica possibilità che aveva con lei
Pensò velocemente, da prima azzardò dentro di se l’ipotesi di scusarsi poi si impose di non farlo, infondo era vero, lui non aveva detto nulla ai suoi amici, erano loro che continuavano a chiedergli quante volte fosse gia stato con lei. E poi era tutto cosi assurdo lui del sesto anno perdeva la testa per una ragazzina del quarto.
La guardò ancora, lei non alzò lo sguardo da terra.
Sibilo decise di andarsene superò la ragazza da un lato senza parlarle, lei si voltò seguendolo con lo sguardo.
Il serpeverde cambio ancora idea* o la va o la spacca* pensò, si voltò di scatto e velocemente si diresse verso di lei che ora si trovava con le spalle al muro per la reazione improvvisa del ragazzo
La fisso ancora in un momento e si chinò a baciarla, appoggiando una mano contro il muro protendendosi verso di lei
le dita della latra mano precorsero il bordo interno della camicetta dal colletto fino alla dolce V che il seno formava
Elf Pink rabbrividì e sussultò
-ora avrò qualcosa da raccontargli-
Sibilo sfoggio il suo ghigno ritrovato si lecco le labbra assaporando il gusto di lei , incrociò i suoi occhi e spari nel corridoio subito dopo.
La Corvonero si sentì morire , incredula si mordicchiò le labbra che sembravano pulsare dopo quel tocco.Il suo respirò torno a esser calmo. Avrebbe saltato tutta l’ora, doveva pensare.

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~ Capitolo 8

Ottava lettera : in cerca di una punizione

A Sibilo
Mi fa quasi male farmi chiamare di nuovo cosi, ormai solo lei lo fa per prendersi gioco di me. In questo c’e sempre riuscita perfettamente.
Ricordo le sue labbra morbide nello stesso modo in cui oggi le faccio mie.
La sua pelle è sempre stata la cosa piu pura che avessi toccato.
La mia mente era offuscata forse piu di quanto si possa offuscare con dell’ assenzio…ho sempre pensato a lei come un qualcosa che da dipendenza.
E me ne dava..



Passo ancora qualche giorno Sibilo continuava a pensare a che emozioni avesse suscitato nella ragazza, rifiuto , odio o forse aveva cancellato quel piccolo screzio avuto con lei prima di baciarla.
Le labbra della Corvonero dopotutto non avevano esitato a ricambiare, ne era certo, cosi come il suo gemito e il suo respiro quando aveva accarezzo la sua pelle.
Il suo corpo aveva parlato al posto della sua voce. Non c’erano dubbi anche lei lo voleva.

Il problema era come avvicinare la ragazza. Sempre insieme a quei tre,e quelle poche volte che era sola c’erano gli amici di lui.
Un loro secondo incontro sembrava impossibile,ma Sibilo decise di non arrendersi. Stava diventando troppo importante per lui,e non potere ne parlarle,ne sentire la sua voce,ne sentire il suo profumo.
Doveva escogitare assolutamente escogitare qualcosa. Un’idea gli venne in mente.
Era azzardata, ma valeva la pena provare.
Intanto anke La corvonero si perdeva dietro a pensieri e congetture, cos’ era significato quel bacio? Ancora le bruciava sulle labbra ma forse era solo una presa in giro
Nonostante questi pensieri i serpeverde sembravano aver smesso di ridere di lei.
Un pomeriggio però Elf pink dovette attraversare lo stesso corridoio dove il gruppetto della casa Salazar si riuniva
A testa alta senza guardarli passo, ma con la coda della occhio gia in lontananza aveva visto che la in mezzo c’era anke lui.
Un amico gli diede la gomitata e il serpeverde di voltò a guardarla.
Impercettibilmente lei arrossi,distogliendo lo sguardo, un altro ragazzo tuttavia azzardo un risolino sonoro che commentava il passaggio della musa di Sibilo.
Alla vista della ragazza lo stomaco di sibilo fece una capriola. Voleva fermarsi,correre verso di lei e baciarla e stringerla a se. Voleva passare ogni momento con lei,voleva sentire ancora il calore del suo corpo,il suo tocco delicato e dolce,voleva di nuovo guardarla negli occhi.. A qualsiasi costo. Si trattenne perché c’erano i suoi amici,ma avrebbe volentieri sacrificato uno di loro per quella ragazza.
-Se provi a fare di nuovo qualcosa al passaggio di quella ragazza, ti trasformo in un elfo domestico.-
Disse in tono minaccioso Sibilo, guardando male l’amico.
-E perché? Allora c’è qualcosa tra di voi?-
Chiese l’amico curioso, con tono maligno.
-E se anche fosse? Avresti problemi?-
Chiese Sibilo con quel suo ghigno inconfondibile,lasciando gli amici di stucco.
Basta,era ora di agire. Il suo piano prendeva forma in mente, e Sibilo decise di attuarlo quella sera stessa.
-potresti farti mettere di nuovo in punizione con l’elfa no?-
suggerì un terzo amico, dando l’idea che ancora non era definita perfettamente.
-sai che per una volta non hai detto una cazzata?- rispose il serpeverde illuminandosi
Si allontanò deciso che avrebbe meritato un'altra punizione e l’avrebbe invitata a quell appuntamento ” galante” .Se Sibilo conosceva un po quella ragazza sapeva che le cose convenzionali non avrebbero assolutamente suscitato il suo interesse

*Bagno dei prefetti.

Sibilo era entrato di soppiatto nel bagno dei prefetti. Aveva rubato le chiavi ad un compagno del settimo anno,e adesso non rimaneva che finire in punizione.
Iniziò ad aprire l’acqua di tutti i lavandini e della vasca da bagno,otturando tutti gli scarichi con un incantesimo. In poco tempo tutta la stanza si allagò,e l’acqua iniziò ad invadere il corridoio. Fu Mss Purr ad accorgersene, ed in men che non si dica Gazza si presentò in bagno felice come un bambino.
-Tu!Piccolo farabutto!Sei tu la rovina di questa scuola!Aspetta che lo sappia il professor Silente!Non la passerai liscia!-
Disse il custode prendendo Sibilo per un braccio e trascinandolo verso l’ufficio del preside.
Intanto la calca di studenti s’era fatta largo da ogni piano per veder l’acqua fuoriuscita fino nel corridoi. Se c’era una marachella allora L' Elfa era li a vedere.
Sibilo trascinato da Gazza si fece largo tra la folla schiamazzante che rideva o malediva lo studente .
Con il ghigno stampato in volto, passo tra la folla individuando lei che era appena arrivata, gli strizzo l’occhio e continuò a guardarla mentre Gazza lo strattonava per il mantello.
Arrivarono davanti all’ufficio di Silente.
-Scarafaggi a grappolo.-
Disse gazza impaziente. I gargoyles si spostarono, lasciando spazio ad una scalinata che finiva con una porta che conduceva all’ufficio del preside.
Gazza bussò tre volte.
-Avanti.-
Disse una voce calma da dietro la porta. I due entrarono in ufficio e trovarono un Silente ancora perfettamente sveglio ad attenderli.
-So già tutto Signor Gazza,vada pure.-
Gazza si congedò e Sibilo rimase solo con il preside.
-So che è inutile farle la morale. 2 settimane di punizione.
Passerà il tempo a rassettare e pulire tutte le aule dopo le lezioni.-
Continuò il preside esasperato.
-Adesso vada via.-
In silenzio Sibilo uscì dall’ufficio,ghignando per la perfetta riuscita del piano.
La corvonero rimase quasi come ultima studentessa nel corridoio a guardare l’acqua arrestarsi, non capiva perché lo avesse fatto, puro divertimento, ma perche farsi beccare?
la risposta arrivò con il mattino

* sala grande

Un gufo planò sulla tavola della sala grande
-chi ti scrive?- domandò Jhon stupito poiché la ragazza non era solita ricevere molte lettere.
Scartò la lettera e prese a leggere incupita

Ti chiedo un appuntamento sta notte pulirò per te l’aula di divinazione.
ps: l’ideale e che finissi in punizione anche te.
Sibilo



Richiuse la lettera sorridendo, mentre Jhon la guardava interrogativo.
La Corvonero si voltò verso il tavolo di serpeverde, si alzo in piedi prese una pentola piena di purè di patate, andò al tavolo di Grifondoro dove Bill Weasley prefetto della casa mangiava ignaro una coscia di pollo e davanti alla intero tavolo dei professori vuotò intesta al povero ragazzo il contenuto della pentola.
La punizione era assicurata, mentre i quattro tavoli la prendevano per matta individuo il ghigno ammirato e rispose con il suo mentre i professori gridavano allibiti.

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~ Capitolo9

Nona lettera : solo l’inizio

Ero davvero stupida , lo ammetto ma se sapeste quanto lo sono oggi, non vi stupireste di una pentola di purè in testa a un prefetto, davanti a tutta la scuola.
La proposta di Sibilo fu una chiamata irresistibile, con lui era sempre una sfida contro gli altri e contro me stessa.
Cosi Fui messa a pulire le aule , non con lui ma in qualche modo avremmo casualmente deciso di partire dalla stessa: divinazione
Non ero una sprovveduta, ma riconosco che non conoscevo ancora cosi bene le razioni del mio spirito in sua presenza.


*Aula di divinazione

E cosi entrambi si erano aggiudicati la pulizia notturna della aule
Il lunedì sera il cuore della Corvonero batteva fortissimo, non sapeva perche lui volesse vederla, non sapeva in cosa sperare, in un bacio forse.
Esitò sul presentarsi o meno alla appuntamento, ma cosi avrebbe perso, avrebbe fatto capire che aveva paura di lui.. perche poi.
Sibilo era seduto su di un puof rosa nella classe di divinazione. La classe era più sporca del solito. Non aveva voglia di pulire.
Quella ragazza,cosa aveva di speciale? Era anche una mezzosangue,e lui era cresciuto con una certa propensione per il sangue puro, ma lei,con quel carattere,con quel viso angelico,era in grado di far diventare Sibilo un’altra persona.
–Ma quando arriva?-SI chiese Sibilo fra se e se. Era impaziente,ed allo stesso tempo era eccitato come un bambino con un giocattolo nuovo.
Elf Pink salì le scale dalla torre con le mani che le sudavano*quanto sei sciocca* si ripeteva ,magari tanta agitazione era per nulla.
Apri la botola, salì nella stanza che profumava di incenso al sandalo scaldata dai tizzoni ormai spanti di un fuoco acceso poche ore prima.
Non c’era nessuno a parte qualche candela ancora accesa.
La porta si richiuse alle sue spalle, la ragazza sobbalzò voltandosi e vide lui. Appoggiato al muro nella penombra della stanza.
- Pensavo non venissi, pensavo nonostante l’abilità e il coraggio nel guadagnarti quella punizione che alla fine avresti avuto troppa paura.- Disse il Serpeverde avvicinandosi a lei con il solito sorriso che faceva arrotolare le budella della ragazza.
Elf Pink indietreggio istintivamente con l’avvicinarsi del giovane
-Perche avrei dovuto aver paura?- domandò cercando di essere la solita arrogante, ma sta volta la voce le tremò.
Continuando a indietreggiare trovò un tavolino contro il quale andò a sbattere facendo cadere a terra una delle tante sfere di cristallo, appoggiata al centro di esso. La sua fuga era terminata.
- Voi corvonero non siete famosi per il vostro coraggio,ma devo concederti che tu ne hai.
Eri furiosa con me. Quindi io adesso ti chiedo: Perché hai accettato la mia proposta? Perché sei qui sta notte?- Chiese Sibilo avvicinandosi sempre più alla ragazza.
-Non aver paura,non ti mangio mica,o forse si?- aggiunse maliziosamente il ragazzo.
La ragazza si spostò dal tavolo prima che lui fosse troppo vicino, quante domande, le girava la testa forse per quegli odori forti che la professoressa di divinazione usava in quell aula, o forse semplicemente perche era di nuovo sola con lui.
- Ti sei dato cosi da fare che non era cortese rifiutare l’invito, suppongo che hai allagato il bagno dei prefetti per.. per parlarmi?- domandò la corvonero a debita distanza, il respiro era affannoso e quella stana sembrava troppo piccola per starci in due.
-Parlarti eh? E di cosa dovrei parlarti secondo te?-Chiese Sibilo squadrando la ragazza che si comportava come un animale spaventato ed in trappola. Lui era il predatore e lei la preda?
No,era il contrario,la situazione si era capovolta,inconsapevolmente il predatore era diventata lei,trasformando l’arrogante e presuntuoso sibilo in una preda.anche se ora sembra lui a cindurre il gioco. La ragazza stava finendo con le spalle al muro,e poi?Cosa sarebbe successo?Continuò ad avvicinarsi a lei,ma la sua espressione era cambiata,non era più quella spavalda di prima. Il ghigno era sparito,e l’espressione era seria,quasi preoccupata.
La corvonero lo scrutò attentamente ora di nuovo chiusa contro un muro alle loro spalle altri piccoli tavolini dai quali un fumo di incenso saliva disperdendosi con i loro respiri nell’ aria, altre candele illuminavano in parte i loro sguardi.
Era proprio come nel corridoio lui era di nuovo cosi vicino da farla sentirne persa e a disagio.
-non vuoi parlarmi? E allora perche mi hai fatta venire qui?- domando mentre lui le scostava i capelli dal viso e la guardava, un passo ancora verso di lei, ancora uno.
-Nymphadora..- sussurro lui all orecchio della ragazza, era la prima volta che la chiamava per nome, la mano del ragazzo alzò la gonna della Corvonero inerme, accarezzandogli la gamba dal ginocchio salendo delicatamente verso l’alto.
Alla giovane Tonks mancò quasi la forza nella gambe ma non appena lui tornò a guardarla fu lei a cercargli le labbra.
-Barty Crouch, era per questo che dovevo venire qui?- la paura era passata lasciando spazio al desiderio,era tornata la stessa ragazza maliziosa e provocatrice della prima sera, lo voleva, l’aveva desiderato forse proprio da quella notte.
Cerco ancora le sue labbra con la lingua, inarcò la schiena protendendosi verso di lui.
Tonks si stava offrendo e ora non c’era nessun dubbio, Crouch le sorrise mentre le sbottonava la camicetta.
Le toccò il seno con entrambe le mani, non più un solo dito che le sfiorava l’anima, ma ora era la liberazione dei desideri che si portavano dentro .
Non vi era imbarazzo era solo un gioco divertente, la cosa piu naturale che ci fosse.
Tonks prese per il cravattino Crouch per baciarlo ancora mentre lui la sfiorava nella sua intimità.
-immagina che punizione ci potremmo meritare ora- disse Barty alla ragazza ora che l’aveva fatta spostare e adagiare su un tavolo.
Lei sorrise aiutandolo a liberarsi a sua volta della camicia, era meglio di quanto lui immaginasse nonostante la giovane età della ragazza.
La fece sdraiare e percorse il suo corpo seminudo con le mani e la lingua, dalle sue labbra fino alle gambe, fino a tirarla verso di se per farla finalmente sua.

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~ Capitolo 10

Decima lettera: cosa sei per me.

Ed eccomi qui,nella mia stanza squallida,avvolta dalla semi-oscurità. Come unica fonte di luce,la flebile fiamma di una candela che sta per finire. Ancora frammenti dei miei ricordi,i più belli,i più dolci ed i più felici della mia vita. Trovavo in quella ragazza tutta la mia vita. Non potevo fare a meno di stare con lei. Ogni sua parola,ogni suo movimento,ogni suo sguardo, mi provocava un brivido lungo la schiena. Eravamo fatti l’uno per l’altra.
Insomma,è stata l’unica persona che io abbia amato veramente. Anzi,per essere più precisi lei è stata la persona che io ho amato.

Barty Crouch Jr.



*Bagno delle ragazze.


La punizione continuava da ormai una settimana,ma tutto era cambiato,non era più nulla come prima.
Ormai la relazione tra Crouch e Tonks dava un brivido a entrambi assai piu forte di qualsiasi danno o scherzo. Gli amici erano sospettosi, sia quelli di Tonks che in realtà avevano capito, sia quelli di Carouch, perche chiaramente lui delineò i confini di sguardi, sorrisi e commenti che i Serpeverde potevano fare su di lei, non lasciando possibilità di un solo sgarro..
E nonostante questi fino ad allora si fossero divertiti alla spalle della futura auror, quando la situazione fù abbastanza limpida abbandonarono Barty,perché pensavano che la “mezzosangue” fosse solo la tipa per farsi una sveltina, non per costruire una relazione, tanto più essendo ai loro occhi solo una studentessa del quarto anno.
Erano costretti a vedersi di nascosto, e la maggior parte delle volte avveniva di notte. Per la punizione erano stati divisi,quindi si vedevano di rado. Stufo di quella situazione Crouch,dopo la fine della lezione di antiche rune,seguì Tonks fino al bagno delle ragazze. Aspettò che le altre ragazze uscirono dal bagno ed entrò,assicurandosi che dentro ci fosse solo lei.
La campanella suonò,un’altra lezione era cominciata,quindi i corridoi erano deserti. *Perfetto* pensò Crouch fra se e se,con il suo solito ed inconfondibile ghigno. Si mise in un angolo nascosto dell’antibagno ed aspettò che la ragazza uscisse.
Appena uscì dal bagno una voce risuonò. –Che fai?Non saluti più?Ed io che mi ero preso la briga di seguirti.- Disse il ragazzo sorridendo.
-Ma cosa…? -Disse Tonks che evidentemente era stata colta alla sprovvista.
-Bene bene,passano un paio di giorni e ti scordi di me,vero Black?- Disse Sibilo chiamandola con il cognome di sua madre,essendo poco incline ad accettarla come mezzosangue.
-Black?.. Tonks!- rimbrotto la ragazza scossa da questo nome
-Preferisco Black.. lo sai…Tonks..- rispose prendendosi un po gioco di lei e uscendo dalla penombra che lo ospitava
Lo stomaco della ragazza fece una capriola,ed un brivido le percorse tutta la schiena.
- comunque..Ma sei matto?Che ci fai qui?Se ti scoprono sai che finirà male,vero?-
Disse Elf Pink preoccupata ed allo stesso tempo divertita.
-Quindi non mi vuoi qui?Elf Pink?-
Disse Barty,camminando lentamente verso la ragazza,sorridendole.
-Ho detto che non ti voglio?- Disse di rimando la ragazza,maliziosamente.
-E cosa vuoi allora?-Continuò il ragazzo avvicinandosi finalmente a lei,mettendole una mano fra i capelli,mentre l’altra percorreva dolcemente e lentamente ogni sagoma del suo corpo.
-No,fermati!Dobbiamo parlare io e te.- Disse decisa Tonks,da un lato pentendosi fermando la mano del ragazzo,che già si stava insinuando sotto la gonna.
-Perché?Che succede?Ho fatto qualcosa che non va?- Disse il giovane serpeverde leccando sensualmente le labbra della giovane ragazza.
-Non è questo. Lo sai che la situazione è un’altra- Rispose Tonks guardandolo con sguardo interrogativo. –Se saresti così gentile da spiegarmi…
- Continuò il ragazzo incuriosito,cercando lo sguardo della giovane corvonero.
-Ecco,ecco,cosa sono io per te?Cosa provi per me?Sono solo come una delle tante ragazzine che ogni tanto ti fai?- Chiese quasi allontanadolo,decisa ad evitare lo sguardo del ragazzo.
-Potrei farti anche io la stessa domanda,cara Elf Pink. Cosa sono io per te?- Chiese serio il ragazzo,abbandonando il suo solito ghigno. La giovane Tonks assunse un comportamento capriccioso,quel ragazzo faceva scattare in lei delle reazioni imprevedibili. Perchè gli aveva posto quella domanda?Così,apparentemente senza motivo le era uscita spontanea, ma ora lui l’aveva incastrata.
-Allora dimmi,sono solo la sgualdrina di passaggio? La persona da usare e poi buttare via?Ho bisogno di saperlo!.- Disse con occhi lucidi la ragazza,evitando accuratamente lo sguardo penetrante di Sibilo.
-Guardami.- Disse il ragazzo,prendendo fra le mani il volto della giovane corvonero.
-Pensi di essere la sgualdrina di turno?Pensi di essere solo una qualsiasi che mi sono fatto per una scommessa persa?- replico Crouch jr. avvicinandosi prendendogli le spalle
-Beh,ti sbagli. Se per me eri solo una da una sveltina,a quest’ora non sarei qui a cercarti e a dirti questo. Vuoi sapere davvero cosa provo per te? – e scostandogli i capelli prese a baciarle il collo, l’attenzione si era dinuovo spostata nessuno avrebbe risposto, anche se ognuno dentro di se conosceva bene quale fosse la verità
Troppo compromettente da metterla nelle mani della altra persona, stavano troppo bene per rischiare di rovinare tutto.
Ammettere un qualsiasi trasporto emotivo era rendersi deboli, e infondo era se come glia lo sapessero, era impossibile, sarebbero rimasti a nascondersi per sempre, era come se nell aria ci fosse già il futuro imminente, di scelte sbagliate e di strade troppo diverse. Una passione forse un amore che era un dolce sacrificio, a cui avrebbero dovuto porre fine.
Era come se ognuno di loro sapesse che le parole erano inutili, nulla sarebbe cambiato
Tonks si voltò, le sue labbra morbide scaldarono quelle del suo futuro nemico.
Nessuna parola,solo le mani del ragazzo che esploravano ogni centimetro del suo corpo,e la lingua che avidamente leccava il suo seno,e cercava la sua bocca. In men che non si dica i due ragazzi si trovarono completamente nudi,le loro lingue intrecciate,impegnate in un caldo ed appassionato bacio,carico di desiderio. I gemiti ed i mugugnii di piacere da parte di entrambi, ed i loro corpi e le loro anime unite,formando un’unica entità. Era qualcosa che andava oltre il semplice e puro sesso.

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~ Capitolo 11

Undicesima lettera : Fuga dalla scuola



A Tonks
Passammo diversi mesi a nasconderci nelle aule nei bagni e in ogni posto dove potevamo esser solo io e lui. Forse ne ero davvero innamorata, non l’ho mai capito con sicurezza, forse perche è complicato quasi impossibile pensare di amare che invece sei destinata a detestare.
E’ sempre stato cosi, e forse lui non l’ha mai capito, serbo del rancore verso di lui è vero lo ammetto, lo odio per le scelte che ha fatto per essere cosi lontano..eppure quando ho il suo sguardo addosso mi sembra di tornare a quei giorni.

Nymphadora Tonks



Era la fine della anno quasi mancava poco piu di un mese, sicuramente si sarebbero visti nelle vacanze estive, ne parlarono un pomeriggio al parco

*parco di Hogwarts

-Se pensi che ti lascio stare quest’estate ti sbagli, infondo mio padre conosce la rispettabilissima Andromeda Black, non farà difficoltà a farmi venire a casa tua- spiegò Crouch a Tonks seduti sotto un albero.
- Ma tu sei matto!- replicò ridendo Tonks augurandosi davvero che scherzasse, se la cara Andromeda avesse saputo di come la sua unica figlia si dilettava sarebbe sbiancata e le sarebbe venuto un colpo.
- seguirai le orme di tuo padre tra un anno?- Domando Dora
-Suppongo di si, anche se non so quanto faccia per me far rispettare la legge-
rispose poco convinto il ragazzo, senza guardare la sua interlocutrice negli occhi, tuttavia Tonks non vi prestò molta attenzione.
- Gia non ti vedo proprio a sistemare faccende come teiere che mangiano le casalinghe o gabinetti che allagano tutto. E poi ci sono i mangiamorte, non è una cosa da niente.. credimi io ne so qualcosa- rispose la ragazza guadando Barty
-Bellatrix e Rodolphus Lestrange e sono tuoi parenti vero?- domandò curioso
-Si.. ma le situazioni sono diverse, non vorrei parlarne probabilmente tu avendo tuo padre al Ministero penserai quello che pensa lui e la Gazzette del Profeta, ma le cose non credo siano proprio cosi.-
-in che senso Tonks, guarda che a me di quello che dice mio padre non importa molto .
Replico lui tirandola a se per abbracciarla, non gli poteva interessare di chi li vedesse oramai quasi tutti sapevano qualcosa su loro due.
-Mia madre adorava le sue sorelle, forse però era troppo diversa da loro.. ha sposato un babbano e scelto un altra vita, è ben noto quello che mia zia fa..e per quanto mi riguarda lei e Rodholpus meritano Azkaban.-
Barty non commentò il racconto della ragazza quel pomeriggio, tuttavia pensò a lungo nei monti in cui stava da solo a quella storia che comunque avrebbe fatto parte del suo destino.

*incontro notturno

Erano quattro giorni che non stavano insieme,
Fu Tonks a dare appuntamento a Barty vicino la strega Gobba.
-Che posto insolito Balck! Vuoi farlo qui in mezzo a l corridoio?- disse lui arrivando e avvicinandosi per provocarla
-Ancora con quel nome, Tonks.. mi chiamo Tonks… Bartolomeo!- replico imbronciata sempre con il solito atteggiamento di eterna sfida.
- Comunque no.. non ho voglia di farmi scoprire da Gazza- aggiunse spostandosi da Crauch che sembrava “anche troppo felice di rivederla”.(lala)
-Mi chiedevo se hi mai visto Hogsmeade di notte?!-
-Non ce nulla a Hogsmeade di notte a parte qualche locale, ma non credo che non darebbero nell occhio due studenti di Hogwarts-
-Bhe ti va di andarci lo stesso?- domandò la ragazza; e prima che lui le chiese come pensava di arrivarci, Tonks apri la gobba della strega e lo invitò ad entrare.

* Hogsmeade

Arrivati a Hogsmeade Crouch aveva un aria ammirata nei confronti della ragazza, forse sta volta davvero avevano combinato una cosa stratosferica.
Incappucciati presero da bere alla testa di Porco, infondo il barista non sembrava minimamente interessato alle loro chiacchiere e alle loro risate.
Uscendo dal locale percorsero il viale principale quando dai Tre Manici di Scopa uscirono Severus Piton, Minerva Mc Grannit, Pomona Sprite.
Barty tirò Tonks in un vialetto laterale poco prima che i professori si voltassero
Spaventata Tonks emise un gemito lui le tappò la bocca con una mano. Per loro sfortuna i professori decisero di seguire proprio la loro stessa strada, svoltando nel vialetto, un lieve panico prese Tonks alla gola, ma ancora una volta Barty fu piu pronto di lei, si mise danti alla ragazza e la baciò coprendola con il mantello, se tutto andava bene non avrebbero visto i loro volti.
Solo sguardi contrariati segnarono il passaggio dei professori che dopo poco sparirono verso la strada per Hogwarts
-ce la siamo vista brutta Dora,- disse Crouch ridendo , se li avessero beccati l’espulsione era garantita.
- Gia hai avuto paura eh?- gli rispose la ragazza molto piu rilassata, sorridendo si sistemò il mantello
-paura io Tonks? sei tu che sei sbiancata, io non so neanke cosa sia la paura, bambina-
Ghignando Crauch la prese per mano
-e cosi l’intrepido Barty non ha paura di nulla, quindi mi proteggerai anche dai fantasmi se ti porto alla Stamberga Strillante?- replicò la Corvonero tirandolo verso la casa stregata, li avrebbero passato quasi tutta la notte.
Fantasmi o no per una volta le voci non furono piu soffocate e i respiri la perdizione di uno nella altro erano liberi come quello che entrambi provavano. Come fosse la prima volta, Tonks si abbandonò totalmente al suo tocco, si arrese alle “cure” che il serpeverde le riservava . Fino all’ alba fusa e gemiti che non avrebbero piu dimenticato.

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~ Capitolo 12

Dodicesima lettera : il 7° anno

La mia vita avrebbe preso presto un nuovo sentiero, il sesto anno a Hogwarts lo passai quasi esclusivamente con lei, Sibilo e Elf Pink erano la nuova minaccia della scuola, anche se oramai non avevamo piu bisogno neanke di quello. Io e lei eravamo un mondo a parte.
Non c’erano bisogno di parole, non amavamo definirci o spendere tempo nell esaminarci, noi eravamo quello che eravamo, non era necessario dirle Ti amo. Per dirle cos’ era bastava che io la guardassi, anche i muri avrebbero capito quanto l’adorassi.
O forse se glie lo avessi detto mi avrebbe seguito… no, la risposta è no, Tonks è sempre stata cosi simile a me da essere totalmente diversa..
Barty Crouch Jr.



Durante l’estate tra il sesto e il settimo anno Barty Crouch nonostante le promesse fatte a Tonks non trovò il modo di vederla molto spesso.
Soprattutto dopo la fine di Luglio.
Vicino casa sua si stabilì una famiglia che veniva dai paesi dell est, il loro figlio piu grande Alan aveva la stessa età del futuro Mangiamorte.
Avrebbe frequentato Hogwarts all ultimo anno.
Barty passò praticamente ogni giornata con questo ragazzo che aveva una strana influenza su di lui.
Proveniva da un antica casata di maghi purosangue, e i suoi genitori erano molto schivi e poco loquaci le voci nel borgo dove vivevano iniziarono viaggiare in fretta.
Qualcuno disse “ magiamorte”. Tuttavia Crouch non prestò molta attenzione alle chiacchiere e continuò a parlare con Alan, i discorsi divennero sempre più seri e complicati, ed era bello confrontarsi con un ragazzo cosi istruito e da principi cosi solidi.
I concetti diventarono sempre piu profondi e qualcosa in Barty cambiò

* Hogwarts


Un nuovo anno iniziava anke per Nymphadora il suo quinto anno, le sarebbe tanto piaciuto ritirarsi dopo questo.
Era indispettita, è vero lei e Barty non erano precisamente una coppia di fidanzati ma un gufo ogni tanto avrebbe anche potuto mandarglielo.
Non aspettava altro che il primo incontro per dirgliene quattro anche se in reità desiderava solo riverirlo sorridere.

Primo giorno di scuola del nuovo anno.
La sala grande era gremita,i ragazzini del primo anno erano impegnati nella cerimonia di smistamento.
Crouch era al tavolo dei serpeverde,impegnato in una fitta conversazione con il suo nuovo amico,anch’esso serpeverde.
Molte volte cercò con lo sguardo Tonks,al tavolo dei corvonero,ma non vide nulla. *Chissà dove sarà*,pensò Crouch fra se e se,e subito dopo si ributtò nella sua discussione con Alan.
–L’oscuro signore detiene il potere Barty,noi quest’anno usciremo da qui,e le cose sono 2: o con lui, o contro di lui.- Disse Alan con fervore.
–Alan sai che non me ne importa niente di Voldemort e del ministero,voglio vivere a modo mio,e nessuno mi avrà al suo servizio.- Disse Crouch apparentemente convinto. Ma era veramente questo quello che voleva? Sapeva che dopo il settimo anno sarebbe finito come suo padre,a fare un lavoro monotono e palloso al ministero, e lui odiava gli impiegati.
-Barty amico mio,credo di conoscerti abbastanza bene,e tu non vuoi questo.- Disse Alan con tono asciutto.
Crouch lo fissò e si limitò a fare spallucce con espressione perplessa, ormai i loro discorsi erano andati ben oltre che confidenze da nulla..
Per quanto fosse impossibile per lui credere di diventare un Mangiamorte , Barty odiava suo padre, diventando mangiamorte gli avrebbe sicuramente inflitto una grandissima ferita, che ripagava anni di severità, nel rispetto di dure regole senza senso.
Intanto la mente viaggiava,e Crouch immaginava la sua vita da impiegato al ministero,monotona,squallida,grigia ma cmq predestinata.. Si ritrovò anche ad immaginarsi mangiamorte. Temuto,rispettato. Le persone lo temevano, Sorrise. Ricacciando poi quell immagine.
La cerimonia di smistamento finì, e la cena anche, e Crouch ed Alan si ritirarono nel dormitorio. Nessuna traccia di Tonks.
La cosa dispiacque molto a Barty, che durante il tragitto dalla sala grande al dormitorio era stato silenzioso. –Spero che tu prenda in considerazione la mia proposta, amico mio. E’ inutile negarlo. I miei sono gia “del giro”, ed io finito quest’anno finirò per seguirli.- Disse Concitato Alan, mentre si spogliava per andare a letto.
-Ci penserò Alan…- Disse Sibilo,distratto. –Notte.-
-Dove sei finita Black?-Si chiese prima di cadere in un sonno profondo e privo di sogni.

* sala grande
Il secondo giorno vide Tonks finalmente a colazione. Sempre con Alan alle spalle con il suo fare sofisticato.
Pur sapendo che l’amico non avrebbe approvato, al termine della colazione non poté fare a meno di andare da lei.
La prese in braccio dopo averla voltata all’improvviso. Molte ragazze di corvonero ridacchiarono invidiose di un gesto cosi romantico.
Tuttavia Tonks non rise molto, arrossi , e arrossire per lei voleva dire non governare neanke la sua chioma.
-mettimi giu!- protesto dandogli una specie di spintone
-sei sparito per un mese e ti fai queste entrate plateali Barty?-
-Ti presento Alan – rispose lui allegro e contento
-Incantata..- fu la risposta della ragazza che voltandosi lanciò un ultima occhiata a Crouch.

Se anche la prima reazione di Tonks fu questa , nei giorni seguenti Barty fece di tutto per farsi perdonare, fin quando dopo due settimane di pressing serrato non le strappò un bacio e un sorriso.
erano tornati Quelli di sempre. E anche le chiacchiere su di loro erano piu veloci dei loro baci.

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~ Capitolo 13

Tredicesima lettera: natale a Hogwarts

Il settimo anno di Barty avrebbe dovuto farmi capire molte cose, Alan lo ricordo appena credo sia morto non appena entrato tra i mangiamorte.
Ma lui e la voglia di ribellione di Sibilo hanno rovinato tutto.
Neanke allora sapevo dirgli di no, le sue mani mi facevano impazzire, e i suoi baci mi facevano dimenticare chi ero.
Appartenevo a lui come lui apparteneva a me, è una cosa che nessuno tranne noi due abbiamo mai capito
Nymphadora Tonks


I primi mesi di scuola passarono velocemente Tonks e Barty riuscivano a stare poco insieme a causa dello studio e sicuramente a causa di Alan.
Alan disprezzava Tonks per il semplice fatto che fosse mezzosangue e immeritevole, nonostante le spiegazioni le attenuanti di Crouch, arrivò quasi a impedirgli di vederla, se non semplicemente come “un intrattenimento”.
Scoppiarono numerosi litigi tra Tonks e Barty per li appuntamenti a cui lui dava buca:

*Bagno del terzo piano

-Scusami Dora davvero, ma Alan ha indetto una riunione all ultimo momento-
si giustificò per essere mancato alla appuntamento della sera prima.
- Alan.. Alan.. Alan… non mi frega nulla di quello che Alan è fa o dice! Anzi ti dirò di piu, Non mi piace quello che dicono su di lui Barty, e non mi piace che ti faccia mangiare in testa da lui- replicò Tonks arrabbiata puntando il dito contro di lui
-io non mi faccio mangiare in testa da nessuno. Sono io il capo e Alan è un tipo apposto, se sapessi cosa dicono di te allora non dovrei stare neanke con te- replicò lui ferito nell orgoglio e mentendo, sapeva che Alan reclutava amici, compagni, che avrebbero seguito il suo destino.
-Certo e cosa dicono? Che sono la nipote di Bellatrix Lestrange? E con questo, sai che io non centro nulla con mia zia , invece tu stai con quello mattino e serae lo sai cosa combina.-
Continuarono litigare tutta la sera, e il giorno dopo Tonks sarebbe andata a casa per le vacanze di Natale.

*Dormitorio Serpeverde

Barty era rimasto a Hogwarts per le vacanze, i suoi erano partiti per una vacanza che il ministero aveva regalato a suo padre che non includeva anche lui. Tutti i suoi compagni di camerata erano via per le feste e anche Alan.
Tonks aveva ragione, pensava mentre tornava al dormitorio infondo era lei quella con cui si divertiva di piu e la stava mettendo da parte per uno che gli progettava inutilmente la vita.
Entro nella sala comune dei Serpeverde un po desolato, avrebbe dovuto chiederle d nuovo scusa.
Entro in camera nella sua stanza vuota e accese la luce, voltandosi verso il suo letto, vide Dora davanti a lui che gli sorrideva, stupefatto sgranò gli occhi.
-Tu..ma.. pensavo mi odiassi..- mormorò guardandola, lei non disse nulla ne si mosse da davanti il suo letto.
Un altro sorriso, assai piu malizioso compare con gli occhi da cerbiatta che stregavano Barty.
-pensavo partissi per natale- aggiunse lui senza muoversi ma ingoiando e sentendo molto caldo improvvisamente.
- se ti beccano qui son cazzi Tonks-
-ma quanto parli Sibilo?- disse la Corvonero slacciandosi la sottile vestaglia nera che aveva indosso, lasciandola cadere a terra quasi timidamente.
Tonks era nuda davanti a lui, che conosceva quell’ aria da ingenua, come la parte migliore che Tonks interpretasse per fagli dare di matto.
Come una Lolita attese le sue reazione
- oddio!- esclamò il ragazzo avvicinandosi.
-davvero felice che tu non sia partita – le sussurrò girandole attorno, scostandole i capelli e baciandole il collo,era il piu bel regalo di natale che potesse avere senza dubbio quella ragazza l’aveva spiazzato di nuovo con un'altra sorpresa.

Passo poco piu di un ora, quando stremato Barty si lascio ricadere tra i cuscini con Tonks appoggiata sul petto.
-Come farò quando non sarai piu qui, e mi dimenticherai?- domandò Nymphadora
-io ci sarò sempre, e come potrei dimenticarti, dove al trovo una come te.- rispose ridendo Barty
Tonks rimase perplessa. con pensieri sul loro addio si addormentò, era inevitabile avrebbe dovuto lasciarlo andare.

I mesi passarono, al di la di quello che Alan volesse Barty continuava a veder Tonks quando poteva, ancora non le aveva chiesto se anke lei fosse innamorata di lui.
Piu il tempo passava e piu si avvicinava la fine della scuola e il futuro.

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~ Capitolo 14

Quattordicesima lettera : la fine della scuola.

Non ero ancora convinto che ciò che Alan dicesse fosse vero e giusto, mio padre mi aveva gia promesso il tanto ambito posto al suo fianco.
Leggevo sulla Gazzetta del Profeta che i mangiamorte si erano calmati, ma Alan continuava a dirmi che tutte le morti di maghi e streghe apparentemente casuali, erano invece bersagli dei mangiamorte che nell ombra tramavano per qualcosa di piu grande.
Io volevo lei.. non mi importava del ministero ne dei mangiamorte volevo restare a Hogwarts…
Vorrei essere lì ancora oggi
Barty Crouch Jr


*Ponte di Hogwarts

Mancava una settimana e l’ hanno sarebbe finito
Tonks pensava gia da tempo a come sopravvivere a quella separazione forzata.
Barty poteva dirle e prometterle tante cose, ma lei lo sapeva non ne avrebbe mantenuta una.
-E cosi tra poco hai i M.A.G.O.-
-Possiamo parlare di altro Tonks- rispose il ragazzo mentre si appoggiava a una arcata nel ponte di Hogwarts.
- e di cosa parliamo Barty di quando anke i M.A.G.O saranno finiti?- rispose lei sedendosi accanto.
Barty chinò la testa, sorrise amaramente, forse Tonks voleva per forza parlare “del dopo”.
- Tonks cosa ti devo dire, potessi tornerei a Hogwarts anche l’ hanno prossimo, ma ho gia il lavoro assicurato, e credi davvero non preferirei fare sesso con te che lavorare al Ministero?-
-non lo so magari le segretarie sono molto piu sexy di me- rispose lei scherzando e mettendosi davanti a lui che la tirò a se per baciarla.
-Vedrai Tonks riusciremo a vederci-
-No.,. Barty.. non ci vedremo, non è giusto x nessuno dei 2, è meglio finirla qui non credi? in fondo è solo Sesso .-
Tonks si scostò da lui e non lo guardò piu negli occhi, neanke lei credeva alle su parole.
-Vuoi dirmi che è solo questo per te Dora?- domandò lui sconvolto.
-Perche per te no?- rispose la corvonero alzando lo sguardo e fissandolo con un atteggiamento superficiale.
-No che non lo è! – sbotto lui preso dall impulsività. Nymphadora era tornata a non guardarlo e manteneva una certa distanza che impedisse qualsiasi contatto, fece finta di non sentire
-E Finita Barty e ti ricorderò per sempre giuro.. ma tra di noi non ce nulla- decretò Tonks come ultima sentenza.
Crauch non poteva crederci, la rabbia gli montò dentro, ma anke la frustrazione e la tristezza, con il cuore che batteva fortissimo e le gambe tremanti si scostò dalla arcata la guardò un momento e disse con coraggio :
- per te forse ..io ti amo…- Nessuna reazione, le diede quasi una spallata andandosene, Tonks non si voltò a fermarlo.
-anche io..- sussurrò Tonks ma l’aveva lasciato andare, era giusto cosi

*Ultimo giorno

La sala grande era gremita di persone per l’ultima cena a Hogwarts, un altro anno era finito.
I grifondoro avevano vinto la coppa delle case per una manciata di punti sui Tassorosso, tutti festeggiavano, ma non Tonks non Barty che aveva superato brillantemente gli esami.
Gli studenti si abbuffarono dopo il discorso finale di Silente
-Non mangi nulla Tonks- chiese Jhon all amica
-Non mi va , penso che andrò a dormire- rispose lei alzandosi.
Percorse la Sala Grande il tavolo di Tassorosso separava i corvonero dai serpeverde, voltarsi fu inventabile .
Barty la guardò fisso deluso, arrabbiato, triste, Tonks non lo capì, andò dritta senza fermarsi abbasso la testa e salutò alcuni compagni della altra casa.
Uscì dalla sala grande e corse piu veloce che poteva fino in camera sua tra le lacrime.
Barty decise di seguirla ma non trovò traccia della ragazza nei corridoi o nelle aule.
Avrebbe imparato a vivere senza di lei.
Ora solo in una delle tante aule che avevano pulito insieme l’anno prima, aveva il cuore che gli faceva male, sentiva ancora la sua risata, rivedeva Nymphadora sotto le sue mani,quando la faceva sua, e lei cedeva alle sue attenzioni, Ricordava i baci rubati nei corridoi, il suo odore era ancora li con lui.
A occhi aperti risentiva i sui gemiti, vedeva il suo viso quando godeva. Tra le dita sentiva i suoi abiti lasciare la sua pelle morbida che aveva baciato e leccato in ogni parte.
Ricordava le fughe, gli scherzi e semplicemente le prese in giro, perche a lei non mancava tutto questo?
Avrebbe voluto odiarla per il male che faceva, ma non sarebbe mai riuscito ad odiare l’unica ragazza che era riuscito ad amare. ne all' ora ne MAI

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† Lettori fissi †

† Ringraziamenti †

Ringrazio la Dimora Oscura, che in un certo senso ha permesso a Sweet Sacrifice di nascere. Ringrazio Dario e Jo che mi hanno motivata a continuare a scrivere nonostante le delusioni e i commenti poco carini.
Ringrazio, tutti quelli che hanno seguito Sweet capitolo per capitolo sul forum lasciando sempre commenti carini. E ringrazio chiunque la leggerà qui lasciandomi il suo giudizio.
E in ultimo ringrazio J.K.Rowling per aver inventato Harry Potter e questi personaggi, se non fosse per lei Sweet Sacrifice non esiterebbe.
E ancora ringrazio Amylee e gli Evanescence per la colonna sonora della Fan Fiction


† La Dimora Oscura †

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